Fido a bordo?
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Fido a bordo?

Dopo numerose polemiche (e denunce) sulla pulizia e sull’igiene presente nelle carrozze ferroviarie (e anche per ragioni di sicurezza) Trenitalia aveva annunciato il 22 settembre nuove regole per l’ingresso dei cani nelle carrozze : via libera solo a quelli con un peso minore ai 6 kg dentro il trasportino e muniti di certificato del veterinario.

Questa misura però era stata subito contestata da associazioni animaliste, dalla politica e dallo stesso sottosegretario alla salute Francesca Martini. E queste polemiche e critiche hanno sortito il loro effetto : sospensione (ma non ritiro) dell’ordinanza per 15 giorni e creazione di un tavolo tecnico per ridiscutere il problema e magari proporre soluzioni alternative.

La decisione è giusta, almeno a mio avviso, dato che un’ordinanza del genere suscita non pochi problemi. Innanzitutto si addossa ai cani qualsiasi colpa circa la presenza di zecche e pulci sui treni, dimenticando forse che questi insidiosi parassiti possono trovarsi su un un uomo con o senza fido al seguito. C’è poi il rischio di un trattamento discriminatorio dei consumatori che pagano lo stesso biglietto allo stesso prezzo ma poi c’è chi può salire e chi no. Se poi un passeggero sale con il proprio amico a 4 zampe sul mezzo non rispettando le misure previste (come ad es la museruola se il cane è di grossa taglia o pericoloso) che colpa ne ha l’animale? Si dovrebbe mettere il guinzaglio o il collare da solo oppure dovrebbe sapere che non può stare sui sedili? Se vi son delle regole è compito del singolo rispettarle e dovere del controllore di farle osservare anche con multe e sanzioni.

Volete la mia opinione personale? Forse una misura frettolosa e poco ragionata, che dietro a sbandierate esigenze di sicurezza e igiene nasconde magari un desiderio di risparmiare sui costi di pulizia. Basta poco per pensare ad altre soluzioni, come ad es carrozze speciali destinate agli animali, pagate (perché questo è il problema) attraverso biglietti più cari, comprati solo dall’utente che desidera usufruire del relativo servizio. Il quale, essendo aggiuntivo, comporta appunto un costo maggiore e se predeterminato lascia libero il passeggero di fare la sua scelta. Ma forse oggi aggiungere una carrozza ad un treno è più difficile che andare su Marte.

Aggiungo una piccola parentesi (e spero che di questo mi scuserete) da pendolare sulla tratta Imola- Bologna. I biglietti aumentano, il servizio rimane lo stesso e sedersi il più delle volte resta un lusso. Eppure non sono i pendolari forse coloro che sostengono finanziariamente le casse delle ferrovie? Oggi non si fa altro che parlare di alta velocità eppure si scorda che l’Eurostar forse non tutti se lo possono permettere. Qualche attenzione in più a questo popolo silenzioso ma fondamentale sarebbe auspicabile.

Il Gorgonauta.