Nella notte tra il 9 e il 10 novembre la cantante sudafricana Miriam Makeba dopo aver appena terminato a Castel Volturno un concerto anti-camorra in onore dello scrittore R.Saviano muore in seguito ad un grave malore. A soli 76 anni scompare così una donne e delle voci jazz femminili più conosciute, sia per la sua musica, sia per il suo impegno civile e politico, che l’ha resa un simbolo del continente africano e dei diritti umani.
Miriam infatti ha lottato per anni contro l ‘Apartheid presente nel suo paese, ossia quella vergognosa pratica discriminatoria e razzista portata avanti dal paese africano fino al 1994 e dichiarata oggi crimine contro l’umanità. La stessa Makeba ne fu vittima nel 1963 quando dopo aver testimoniato e denunciato davanti alle Nazioni Unite la triste situazione della propria Nazione venne esiliata e i suoi dischi banditi.
La donna ha ricevuto numerosi premi, incarichi e riconoscimenti nel corso della sua vita, dalla medaglia Otto Hahn per la pace al ruolo di delegata della Guinea presso le Nazioni Unite, ulteriori segnali di una vita spesa per i diritti umani fondamentali, senza compromessi.
Anche nel mondo della musica M.Makeba ha lasciato il segno, con pezzi quali Pata Pata, The Click Song o Malaika (tutti pezzi incisi in America durante il suo esilio), vincendo il Grammy nel 1966 o il Polar Music Prize nel 2002 e duettando con altri grandi artisti.
E mentre il suo paese natio le rende il doveroso omaggio (proclamando tra l’altro un periodo di lutto nazionale) seguito in questo dal resto del mondo, personalmente ho deciso di ricordarla con un video, rattristandomi per la scomparsa di una persona che ha dedicato gran parte della propria vita agli altri, pensando meno solo a se stessa.
Il Gorgonauta.