Ammazza o salva-blog?
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Ammazza o salva-blog?

Dopo le (giuste) proteste la proposta Levi torna a scomparire (per quanto non si sa) ma nel frattempo ecco che spunta un nuovo disegno di legge, stavolta del parlamentare R.Cassinelli targato Pdl. Questa volta però non si parla più di uccidere i blog ma di salvarli.

Al di là delle veridicità di quest’ultima affermazione, in linea di principio, appare positiva la volontà di confrontarsi e dialogare con il mondo di Internet e la disponibilità di modificare la propria proposta, invertendo la tendenza passata di una legge imposta e al di fuori delle logiche della rete. Insomma la voce dei blogger sembra meno inascoltata.

Il nuovo testo, disponibile a questo indirizzo, prevede 3 articoli. Nel primo si propone che al 3°comma dell’art 1 della legge 62/2001 (la famigerata Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416) si aggiungano le parole realizzato su supporto cartaceo dopo le espressioni_ Al prodotto editoriale_ e Il prodotto editoriale. In pratica solo al prodotto editoriale cartaceo si applicherebbero gli art. 2 e 5 della legge 47/1948 (intitolata Disposizioni sulla stampa) secondo quanto previsto dalla stessa legge 62/2001.

Nel secondo invece vengono esclusi dall’obbligo di registrazione tutti i prodotti editoriali pubblicati sulla rete internet, _ed in particolare quelli utilizzati quale strumento di espressione del pensiero e di aggregazione sociale e culturale _con le seguenti eccezioni (che qui riassumo a grandi linee) :

  • essere l’edizione telematica di un prodotto editoriale realizzato su supporto cartaceo (ad es un quotidiano nazionale)(immagino)

  • intenzione di godere dei finanziamenti pubblici (immagino)

  • (riporto integralmente) _il prodotto editoriale pubblicato sulla rete internet ha quale scopo unico o prevalente la pubblicazione e diffusione di notizie di attualità, cronaca, politica, costume, economia, cultura o sport, e sussistono entrambe le seguenti condizioni: il prodotto editoriale è gestito in modo professionale da una redazione di almeno due persone regolarmente retribuite; contiene al proprio interno inserzioni pubblicitarie che complessivamente costituiscono per l’editore fonte di reddito lordo per un importo non inferiore ad Euro 36.000 annui. _

Insomma se un blog è gestito almeno da 2 persone che guadagnano più di 36,000 euro lordi all’anno si deve registrare. Infine venendo al terzo articolo della proposta del parlamentare Cassinelli per chi omette di registrarsi (avendo l’obbligo di farlo) è prevista una sanzione amministrativa sino a 500 euro, non più la reclusione fino a 2 anni. E chiunque pubblichi un prodotto editoriale non periodico senza il nome dello stampatore o dell’editore o questi siano indicati in modo non conforme al vero subirà la stessa sorte.

Al di là di tutto rimane comunque la perplessità perché mai i blog siano sempre nell’occhio del ciclone (se si temono ingiurie e diffamazioni non bastano gli articoli del codice penale? , tra l’altro è proprio questo che fa sospettare che dietro alla registrazione ci siano ben altri fini) e personalmente ritengo efficace solo un’unica distinzione, ossia quella tra quanti desiderino godere dei finanziamenti pubblici e chi no : i primi dovranno sottoporsi alle regole previste per il finanziamento, i secondo no, liberi di gestire come meglio credano il loro blog nel rispetto delle regole legali ma senza nessun controllo o ingerenza del potere Statale.

Ma a questo punto a voi la parola : legge ammazza o salva blog?

Il Gorgonauta.