Dallo scorso agosto in Zimbabwe, Stato dell’Africa meridionale, vige un’emergenza silenziosa ma non per questa meno drammatica: un’epidemia di colera ha contagiato più di 57.000 persone, facendo 3028 morti. E secondo l’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) la situazione rimane ancora senza controllo con il peggiore degli scenari pronto ad irrompere sulla scena : paese in ginocchio e milioni di contagiati date le precarie condizioni di vita degli abitanti del paese africano.
Nel frattempo l ‘epidemia ha varcato i confini nazionali, colpendo la vicina Sudafrica dove già 31 persone hanno perso la vita. Tra le sue cause la gravi crisi economica e politica che ha colpito il paese con il conseguente collasso del sistema sanitario nazionale, il peggioramento delle condizioni di vita, l’ inquinamento delle acque, l’aumento della povertà e la mancanza di igiene.
Sorprende che da agosto ad oggi non sia cambiato nulla, anzi la situazione è andata peggiorando. Sorprende il silenzio ma sopratutto l’inattività della comunità internazionale e i proclami dell’Oms sembrano urla nel deserto, dichiarazioni da bandiera bianca ormai alzata.
Forse in Zimbabwe non c’è nessuna telecamera, forse non è un paese abbastanza ricco di risorse naturali, in pratica non interessa a nessuno. Invece occorrerebbero più interesse, maggior aiuti e personale sanitario per, almeno, contenere la situazione e aiutare la popolazione in difficoltà (ONU, se ci sei batti un colpo). Nel frattempo ognuno potrà continuare a fare finta di nulla.
Il Gorgonauta.