Il calcio continua a seminare vittime. Tifoso genoano gravemente ferito.
Radio Rebelde Radio Rebelde

Il calcio continua a seminare vittime. Tifoso genoano gravemente ferito.

Genoa - Fiorentina 3-3. Poteva essere ricordata come una partita rocambolesca; i grifoni avanti di tre gol e con un uomo in meno vengono raggiunti dai viola grazie ad una tripletta di Mutu, con l’ultimo gol segnato proprio negli ultimi secondi (a dire la verità 2 secondi dopo i 3 minuti di recupero concessi dall’arbitro).

Invece no, per l’ennesima volta rischia di scapparci il morto.

L’uomo, Gabriele Amato, un leader degli ultras genoani, è ricoverato in rianimazione all’ospedale di San Martino. La prognosi è riservata, ma la Tac a cui è stato sottoposto Amato avrebbe escluso lesioni interne. Il tifoso rossoblù rimane comunque in rianimazione e le sue condizioni, secondo i medici, restano gravissime.

Il dopo partita è stato ad alta tensione. Il pareggio della Fiorentina all’ultimo minuto ha scatenato la reazione dei tifosi di casa, alcuni dei quali hanno assediato arbitro e sostenitori avversari. Poi, in corso De Stefanis, gruppi di ultras rossoblù hanno preso di mira il pullman della Fiorentina che stava lasciando lo stadio con la squadra a bordo. L’hanno circondato con urla minacciose. L’autista ha cercato di liberare il mezzo, ma non si è accorto dell’uomo che gli era finito sotto le ruote tanto che l’autobus ha proseguito in direzione Firenze e si è fermato solo quando la stradale si è messa in contatto telefonico con i dirigenti viola, che hanno fatto fermare il mezzo nell’autogrill di Sestri Levante.

L’incidente ricorda quello che costò la vita a un giovane ultras del Parma, Matteo Bagnaresi, travolto da un pullman carico di tifosi della Juve dopo un incontro tra bus di tifoserie rivali in un’area di servizio sulla Torino-Piacenza il 30 marzo 2008.

Parlare di incidente è d’obbligo ma è mai possibile che si debba rischiare la vita per un gioco?

Lo so che è qualunquista dirlo ma purtroppo è così, il calcio è diventato il luogo dove ognuno sfoga quello che non può sfogare nella vita di tutti i giorni, quando dovrebbe essere puro divertimento. Posso capire il rammarico dei tifosi genoani, però dopo qualche insulto all’arbitro deve finire lì. Anzi bisognerebbe andare a casa felici e contenti per aver visto 6 gol e forse una delle più belle partite del campionato.

Sicuramente in questi giorni ci si chiederà del perchè e del per come, ma tra una settimana le trasmissioni televisive continueranno a seminare odio, i calciatori, allenatori, dirigenti ad insultarsi aspettando che scappi il nuovo morto.