Torna la paura in Irlanda del Nord. Dopo l’uccisione di 3 poliziotti in 2 distinti attacchi e la minaccia di nuovi gesti terroristici ancora più sanguinari nelle zona la tensione rimane alta. Ed ora la polizia è sulle piste di un ordigno che secondo fonti dell’intelligence sarebbe entrato di nascosto nel paese. Ma cosa è successo?
Sabato 7 marzo. Alle 21.40 alcuni soldati britannici davanti ad una caserma situata nella contea di Antrim ritirano una pizza. Nel frattempo sopraggiunge una macchina i cui occupanti aprono il fuoco in direzione dei militari, uccidendone 2. Il giorno successivo il gruppo eversivo Real IRA rivendica l’attentato.
Lunedì 9 marzo.Il poliziotto Stephen Paul Carroll viene freddato con un colpo alla nuca mentre sta ispezionando in auto con un collega una zona della cittadina di Craigavon. Questa volta a rivendicare il gesto sarà un gruppo denominato CIRA (Continuity Irish Republican Army).
Mercoledì 11 marzo. In tutta l’Irlanda del Nord avvengono manifestazioni e cortei di protesta contro la recente ripresa degli attentati. Gran parte della popolazione si schiera quindi contro la violenza, ma non tutta. Nel frattempo infatti accanto agli storici murales della resistenza irlandese compaiono scritte inneggianti al ritiro delle truppe britanniche (nell’Ulster dopo gli accordi di pace ne rimangono 5000 unità).
Scopo degli attacchi interrompere il processo di riappacificazione nella regione (a febbraio 114 chili di esplosivo vengono rinvenuti presso una base inglese), interrotto così dopo anni di relativa pace. Obiettivo ultimo,come sempre, la fine “dell’occupazione” britannica e la riunificazione dell’Ulster con la Repubblica D’Irlanda.
Nel 1994 l’IRA (Irish Republican Army), gruppo paramilitare che si batte per la liberazione dell’Irlanda del Nord, dopo anni di guerriglia, annuncia una tregua, che però ha breve durata. Nel 1997 tuttavia la stessa decide di ripristinarla. Nel frattempo però alcuni suoi esponenti contrari alla fine della lotta armata escono dall’organizzazione. Nascono così la CIRA e la RealIRA, la quale, nel 1998, si rende l’autrice del peggior attentato nella storia dell’intero conflitto, con l’uccisione di 29 persone a Omagh tramite un’auto-bomba.
Nel 2005 l’IRA annuncia la fine della lotta armata, decidendo di perseguire i propri scopi con mezzi pacifici. Una decisione che evidentemente non tutti hanno accettato.