Earth Day 2009
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Earth Day 2009

Ormai la norma è consolidata, si prende un evento, ci si spiattella di fianco il termine “Day” - che fa tanto cultura - e s’è creato un evento nazionale (o ancora meglio internazionale).

Prima dei Vaffanculo Day, degli Election Day e del venturo “Silvio Day” - quando lo istituiranno emigrerò in Svizzera - c’era già un altro giorno, istituito il 22 Aprile del 1970 da parte del senatore americano Gaylord Nelson come monito per ricordare l’importanza del rispetto e la cura del pianeta - e di conseguenza dell’ambiente - in cui viviamo.

Flower Power!

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Benché le Nazioni Unite collochino ufficialmente l’Earth Day in corrispondenza dell’equinozio di primavera, l’istituzione americana datata 22 Aprile è stata ormai inglobata tra le ricorrenze di oltre 152 paesi del mondo ed è diventata “de facto” l’Earth Day ufficiale.

Come detto prima, già 40 anni fa i problemi legati allo sfruttamento incontrollato delle risorse, all’inquinamento ed alla sovrappopolazione ponevano dei seri interrogativi sul futuro del paese e riuscirono a mobilitare una cosa come 20 milioni di statunitensi interessati alla salute del pianeta ad all’eco-sostenibilità della nazione in cui vivevano.

Facendo scorrere velocemente le lancette dell’orologio arriviamo fino agli inizi degli anni ‘90 in cui l’Earth Day, accolto come “Giorno della Terra” da parte di oltre 140 paesi di tutto il mondo, chiama a raccolta più di 200 milioni di persone impegnate nella sensibilizzazione dei propri governi sul tema del riciclaggio istituzionalizzato.

Un lustro dopo, all’alba del nuovo millennio, risaltano altri problemi ambientali come il riscaldamento globale e il passaggio ad energie pulite ed ecocompatibili, grazie ad Internet e al sentimento “verde” sempre più diffuso tra le persone, l’Earth Day del 2007 fu un vero e proprio evento mondiale, con la partecipazione record di 1 miliardo di persone divise (o forse è meglio dire unite) in oltre 180 paesi del mondo.

Earth Day 2009

Ovviamente anche quest’anno l’Earth Day viene celebrato in tutto il mondo con iniziative ed eventi volti alla sensibilizzazione dei “cittadini del mondo” sui problemi di convivenza tra la società industrializzata ed il pianeta.

In Italia molteplici sono le proposte per attirare (e anche per lucrare) l’attenzione del pubblico, eccone alcune:

  • Alle 22.15, Adriano Celentano andrà in onda su Sky Uno con il video ‘Sognando Chernobyl’. Come è noto il “molleggiato” ha fatto della difesa ambientale uno dei propri cavalli di battaglia ed ha ben pensato di “… far vedere, approssimativamente, cosa potrebbe succedere se il mondo continuasse a camminare nel modo in cui sta pericolosamente rotolando.”

  • natgeomusicliveearthday20094x3_sci_mini

Nat Geo Music Live ha organizzato un concerto live in piazza del Popolo a Roma con Ben Harper ed i suoi Relentless7, i nostrani Subsonica, ed altri ospiti internazionali come Nneka e Bibi Tanga & The Selenites. Il progetto che sta alla base del concerto prende il nome di “Impatto Zero”: stimando una produzione totale tra infrastrutture, risorse e mobilità del pubblico per 341.000 kg di CO2, gli organizzatori dell’evento hanno deciso di finanziare la nascita di 99.500 mq di nuove foreste in Costa Rica e di 20.000 mq nella Riserva della Valle dell’Aniene, nell’ambito del progetto «Missione Roma».

  • I documentari Ghiaccio estremo, I Semi del Futuro, Earth Report 2009 e Oceani, andranno in onda su National Geographic Channel a partire dalle 19.

  • Sky Tg24 dedicherà all’Earth Day l’intero palinsesto.

  • La Disney ha scelto proprio l’Earth Day per il lancio globale del film Earth - La nostra Terra. Il documentario, tramite la voce narrante del presentatore Paolo Bonolis, racconta la storia della Terra e offre immagini spettacolari che ne celebrano la straordinaria bellezza.

Le iniziative sono dunque molteplici (sarebbe bello vedere qualche iniziativa della televisione nazionale, ma ci si accontenta…) ed il messaggio è chiaro e preciso:

Difendiamo il nostro mondo e ci assicureremo un futuro migliore”.

Passate un buon Earth Day, in attesa che non ci sia più bisogno di un evento per portare in risalto i problemi del nostro pianeta.