Cosa si nasconde dietro la Hollywood che tutti noi crediamo di conoscere, quella delle star sempre belle, in forma, smaglianti nei loro completi firmati di migliaia di dollari?!
Un disastro di proporzioni hollywoodiane!
Questa volta è il vecchio Robert(De Niro) che ci prova, con questo film indipendente dal sapore molto agro e poco dolce in cui interpreta i panni di Ben, uno dei più influenti produttori dello star-system hollywoodiano durante due delle settimane più disastrose della propria vita.
Il produttore, impersonato dal 65enne taxi-driver, non se la sta passando troppo bene: una serie di film “sfortunati” ha minato la solida base di consensi accordatigli da parte di case produttrici, manager ed attori, che fino ad oggi gli hanno permesso di rimanere in vetta.
Nelle due settimane in cui lo spettatore seguirà la tragicomica vita di Ben, accadrà di tutto: impegnato nella strenua difesa della produzione dei due film, viatici del ritorno al successo, il frenetico produttore dovrà vedersela coi capricci di eccentrici attori, le isterie di nevrotici registi e le minacce legali dei rapaci finanziatori delle pellicole.
Ovviamente, con un lavoro del genere, la vita privata di Ben non ne ha beneficiato: divorziato dalla prima moglie ed in terapia da una psicologa per un “elegante separazione” con l’attuale ex-moglie, la giornata di Ben, incalzata dalle continue telefonate di lavoro, non lascia spazio a sentimenti ed emozioni. Sono veramente poche le volte in cui Ben ha la possibilità di fermarsi un attimo e parlare con l’ex-moglie, di cui è probabilmente ancora innamorato. Ogni accenno di discorso, ogni momento di intimità viene però spezzato dal fagocitante lavoro di Ben, che lo richiama al ferreo ordine della produzione.
I 14 giorni in cui seguiamo Ben nel suo irrefrenabile vagabondare tra l’allucinato jet-set hollywoodiano non ci fanno invidiare la sua vita: benché abbia il potere - tanto agognato ed osannato - non ha un momento per goderselo, tant’è la preoccupazione di perdere fama e danaro così faticosamente conquistate.
Lontano anni luce dalle magistrali interpretazioni di De Niro e con le partecipazioni d’onore di attori del calibro di Bruce Willis e Sean Penn (entrambi nella parte di sé stessi), “Disastro a Hollywood”, trasposizione del libro What Just Happened? di Art Linson, non racconta solamente la grottesca esistenza di un produttore all’inizio del declino, ma della marcescenza, della nevrosi e della grettezza del mondo del cinema che, come apostrofa un barbuto Willis:
"... è un rigagnolo di soldi spietato e superficiale dove i ladri e i ruffiani girano a piede libero, e le persone perbene crepano come cani. Ma poi c'è anche un lato negativo"