La Corea del Nord non smette di provocare la comunità internazionale e allarmare i paesi confinanti. Anzi aumenta il livello, per il momento solo verbale e simbolico, dello scontro. Dopo il test nucleare sotterraneo e il lancio di numerosi missili a corto raggio è ora il momento delle minacce di risposta militare alle scelte compiute dal Governo di Seul, in pratica la decisione di aderire al Proliferation Security Initiative(Psi) in risposta alle provocazioni di Pyongyang.
Inoltre Pyongyang ha dichiarato di non sentirsi più vincolata all’armistizio concluso nel 1953 al termine della Guerra di Corea e che risponderà, ancora una volta con le armi, ai tentativi di Seul di controllare ed ispezionare i carichi delle imbarcazioni dirette verso la Corea del Nord.
Dopo le aspre critiche, la comunità internazionale si interroga ora sul da farsi, se imporre sopratutto nuove sanzioni al Governo di Pyongyang (ma in questo caso occorrerà l’assenso di Cina e Russia).
Tuttavia la riapertura del programma atomico, con i test sotterranei e il ri-funzionamento di impianti nucleari, non è altro che una risposta alle sanzioni e alla condanna dell’Onu riguardo al lancio di un satellite/missile lo scorso 5 aprile.E le sanzioni potrebbero colpire con particolare durezza solo la popolazione civile, già stremata ed impoverita a causa del regime nordcoreano.
In conclusione nubi di Guerra si profilano nella penisola coreana? Per lungo tempo nessuno è stato così pazzo da spingere quel bottone che avrebbe condatto l’umanità all’auto-distruzione, evitando così un armageddon nucleare. Perchè farlo proprio ora?