Pure in tempi di crisi, l’equazione: estate = aumento del prezzo della benzina risulta verificata.
Il governo ovviamente anche questa volta ha cercato di calcare il malcontento popolare per far vedere di essere sempre vicino ai suoi elettori, peccato che i petrolieri hanno risposto con un “ fatti i fatti tuoi che io mi faccio i fatti miei, se proprio vuoi diminuisci un pò delle tue tasse”.
Tuttavia senza bisogno di paladini di nome Scajola o Berlusconi, per tenere controllati i prezzi della benzina basterebbe invocare una parola che in Italia è qusi proibita, concorrenza.
In Italia esistono già delle oasi felici dove l’automobilista può risparmiare anche fino a 10 centesimi al litro.
Parliamo delle cosiddette “Pompe Bianche”.
Sono i distributori senza marchio, al di fuori della rete ufficiale e presenti su tutto il territorio nazionale, ma non sulle autostrade. Un fenomeno in costante crescita, secondo le prime stime dei dati aggregati del 2008, con una tendenza che appare accentuarsi nel 2009.
Ecco qui il link al sito di Federconsumatori dove potrete cercare il benzinaio low-cost più vicino a voi.
Sempre secondo Federconsumatori sono circa trecento le “pompe bianche” in Italia, anche se non esiste un monitoraggio ufficiale; e le regioni dove sono più presenti sono le Marche (36), la Lombardia (35), il Veneto (34), il Lazio (29) e l’Emilia Romagna (20).
Per avere una maggiore concorrenza sul mercato il numero di distributori indipendenti dovrebbe raggiungere un numero pari ad almeno il 10% dell’intero sistema di distribuzione. Sul territorio nazionale ci dovrebbero essere, cioè, almeno 2.000 pompe bianche. In questo modo, secondo Federconsumatori, gli automobilisti potrebbero ottenere un risparmio anche di 8-10 centesimi al litro e di 0,3 punti per le ricadute sul tasso di inflazione, pari a 108 euro annui di costi diretti e 90 euro annui di costi indiretti.
Non dobbiamo dimenticare che in Italia esistono poi gli impianti di rifornimento collegati alla grande distribuzione organizzata che offrono sconti sul prezzo della benzina e del gasolio. Auchan, per esempio, dispone già di 28 stazioni collegate agli ipermercati della catena, con l’obiettivo di arrivare, entro due anni, alla copertura totale degli impianti di rifornimento su tutti i 52 punti vendita della rete italiana.
Quindi il governo invece di organizzate “tavoli” inutili pensi a cercare di eliminare le lobby che stanno uccidendendo il nostro paese.