Petrolio a 10 dollari nei prossimi mesi. Lo sostiene uno dei più importanti guru dell'economia.
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Petrolio a 10 dollari nei prossimi mesi. Lo sostiene uno dei più importanti guru dell'economia.

Petrolio a 10 dollari al barile. Sembra fanta-economia, invece è quanto sostiene Robert Prechter, uno dei pochi a prevedere il crollo di Wall Street del 1987 e che pochi mesi prima dell’esplosione della bolla subprime consigliò ai sui clienti di scommettere al ribasso. Le stime della Elliot Wave International (la sua società) si basano sull’analisi tecnica e sulla teoria delle onde di Elliot secondo cui i mercati, nel lungo periodo, seguono un andamento ciclico. Nello specifico l’economista americano autore della teoria osservò che i mercati, nel lungo periodo, subiscono otto grandi oscillazioni (cinque al rialzo e tre al ribasso). E questi cicli si ripetono con regolarità. A partire dal 1990 - fa notare Prechter - il greggio ha subìto già queste cinque oscillazioni. E questo significa che il picco di 147 dollari raggiunto dal barile l’11 luglio 2008 scorso sulla scia della forte speculazione, difficilmente potrà ripetersi nei prossimi anni. Anzi, spiega l’analista, è più probabile che il greggio subisca una correzione al ribasso tale da farlo scendere, nei prossimi anni, tra i 4 e i 10 dollari al barile. Una stima che si inserisce perfettamente nel quadro di deflazione che l’economista prevede investirà l’economia globale nei prossimi anni.

La sua stima è in netto contrasto con quelle di molti altri economisti. Il prestigioso istituto britannico Chatham House, per citarne uno, ha pubblicato recentemente un report in cui si stima che nei prossimi cinque anni il petrolio toccherà quota 200 dollari al barile. La ripresa dell’economia mondiale - è l’analisi dell’istituto - tornerà a far salire la domanda di greggio. Ma l’industria petrolifera non riuscirà a farvi fronte perché, nei mesi della recessione, non ha investito a sufficienza nella ricerca di nuovi giacimenti. Questo innescherà quindi una nuova fiammata delle quotazioni del greggio.

Nell’ultimo anno le quotazioni del petrolio hanno subito oscillazioni mai viste prima. Dopo aver raggiunto il picco dei 147 dollari al barile l’11 luglio 2008, il barile innescò una brusca retromarcia che lo portò, il 15 gennaio scorso, a quota 33,2 dollari al barile. Un calo legato soprattutto al fatto che, tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, la crisi iniziò a far sentire i suoi effetti anche sull’economia reale. La ripresa dei mercati azionari partita a marzo di quest’anno ha fatto ripartire la speculazione sull’oro nero che ha più che raddoppiato le sue quotazioni nel giro di pochi mesi (oggi viaggia attorno ai 70 dollari al barile).

Fonte: Il Sole 24 ore