La tessera del tifoso, ossia la nuova proposta del Ministro degli Interni Maroni per diminuire la violenza dentro e fuori gli stadi, non piace a tutto il mondo del calcio. Più precisamente non va proprio giù agli ultrà, ossia i tifosi più agguerriti e organizzati di ogni squadra, che il 5 settembre si riuniranno a Roma nei pressi dello stadio Olimpico per protestare contro la nuova normativa.
Dal 1 gennaio 2010 i tifosi che vorranno seguire la propria squadra del cuore in trasferta dovranno essere muniti delle tessera per accedere agli stadi con capienza superiore ai 7.500 posti. Le società a loro volta dovranno rilasciare la stessa a chiunque ne faccia richiesta già a partire dall’inizio del prossimo campionato.
Inoltre le tessere dovrebbero permettere corsie preferenziali, più veloci per entrare e poi risiedere negli stadi in ogni loro settore.
L’interessato dovrà quindi presentare la propria richiesta al club di appartenenza il quale rilascerà la tessera solo dopo aver ottenuto il via libera dalla questura. Il richiedente infatti non dovrà avere precedenti per fatti violenti (in tal caso niente trasferte) mentre se si renderà responsabile di violenze dopo aver ottenuta la tessera, quest’ultima verrà bloccata automaticamente.
Le società a loro volta se distribuiranno con negligenza o senza adeguati controlli le tessere rischieranno di non poterle più rilasciare e quindi di non essere supportate dai propri tifosi in trasferta. E attualmente solo l’Inter di Moratti dopo aver rilasciato 15.000 tessere del tifoso può guardare dall’alto gli altri club di serie A e B, ancora in ritardo.
Nella tessera sarà presente una foto del titolare della stessa, il suo nome e cognome e una doppia chiave di lettura. Un modo per meglio identificare quanti si recano allo stadio (e allontanare i violenti) ma che non piace agli ultrà, timorosi di veder minacciata la propria fede calcistica, e a molte squadre, costrette a sobbarcarsi spese e oneri per adegurasi alla nuova normativa.