Corte Costituzionale, ecco la pronuncia sul Lodo Alfano. Incostituzionale.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Corte Costituzionale, ecco la pronuncia sul Lodo Alfano. Incostituzionale.

la decisione della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano ed oggi è arrivata la pronuncia della Corte.  E si è trattato, in pratica, di una bocciatura completa del testo di legge per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione, ossia del principio di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge e dell’obbligo di far ricorso ad una legge costituzionale (non ordinaria) per disciplinare la materia in questione.

Il primo e più importante destinatario della pronuncia della Corte è cosi il premier Silvio Berlusconi, che per effetto della decisione torna ad essere un imputato normale privo di qualsiasi immunità nei processi che lo riguardano.

In particolare 2 di questi erano stati sospesi a causa del Lodo Alfano (quelli denominati Mills _per corruzione in atti giudiziario e _Mediaset sui diritti tv per reati societari nella compravendita dei diritti tv) ed ora questi potranno ripartire. Un terzo procedimento, denominato Mediatrade, invece è ancora nella fase delle indagini preliminari, anche se queste comunque sono prossime alla conclusione.

A questo punto il premier potrebbe far ricorso ad una legge costituzionale sperando che i processi che lo riguardano non si concludano prima. Il compito dei Parlamentari rischia così di diventare quello di salvare Berlusconi dimenticandosi dei problemi del paese ma l’eventualità di una legge costituzionale sembra esclusa dalla steso Guardasigilli Alfano.

Nel 2004 un altro Lodo, chiamato Lodo Schifani (legge 140/2003)  era stato dichiarato parzialmente illegittimo nel suo articolo 1 dalla stessa Corte Costituzionale per violazione degli articoli 3, 24 e 111 della Cost. L’art 1 sanciva appunto la sospensione dei processi penali per le 5 cariche più alte dello Stato ma violava secondo la Corte il principio di uguaglianza e l’obbligatorietà dell’azione penale. Non veniva invece fatta menzione dell’art 138.

Cosa succederà a questo punto ? Il premier potrebbe rassegnare le dimissioni ma non sarà certo costretto a farlo dato che già in passato ha ricoperto il doppio ruolo di imputato in processi penali e Presidente del Consiglio dei Ministri e il governo cadrà solo nel caso in cui verrà a mancare la maggioranza parlamentare.

Così come i giudici della Corte Costituzionale sono di sinistra così lo è il Capo dello Stato, almeno secondo Berlusconi. Napolitano ha però ricordato il suo ruolo imparziale e a garanzia della Costituzione ma comunque viene da chiedersi come intendeva salvaguardarla firmando un testo di legge (il Lodo in questione) per molti palesemente incostituzionale già da una sua semplice lettura.

Altre parole forti provengono dalla Lega e dal suo leader Umberto Bossi che prima ha cercato di condizionare il voto della Corte parlando della necessità di non sfidare ‘l’ira del popolo” e poi a pronuncia avvenuta ha parlato di guerra in caso di arresto del federalismo. Un partito e un ministro della Repubblica che finisce addirittura per minacciare la stessa (come a capo di una fantomatica nazione che neanche esiste).