Oggi Sposi.
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Oggi Sposi.

Quattro matrimoni e un solo obiettivo raggiungere l’altare e pronunciare il fatidico sì.

Nicola(Luca Argentero), promettente poliziotto pugliese con un passato da Don Giovanni, ha deciso di mettere la testa a posto e di sposare l’incantevole figlia dell’Ambasciatore indiano (Moran Atias). C’è solo un problema: come farà Sabino (Michele Placido), un contadino alla vecchia maniera, ad accettare che il figlio si sposi con rito Indù?

Nel frattempo, Salvatore(Dario Bandiera) e Chiara (Isabella Ragonese), due giovani precari senza una lira e con un figlio in arrivo, mettono a punto un piano per organizzare un matrimonio a costo zero: far imbucare i loro 72 invitati alle nozze dell’avvenente soubrette Sabrina (Gabriella Pession) e di Attilio Panecci (Francesco Montanari), magnate della finanza. Ancora non sanno però che anche qualcun altro ha deciso di “imbucarsi” al matrimonio del secolo.

Interessato al matrimonio di Pennacci è anche Fabio Di Caio (Filippo Nigro), PM romano che indaga da tempo sui suoi loschi traffici mentre cerca di dissuadere il suo anziano padre dallo sposare la sua nuova fiamma, una massaggiatrice poco più che ventenne (Carolina Crescentini).

Il nuovo film di Luca Lucini è uno splendido esempio di quel cinema industriale che non riusciamo ad avere, un film che si appoggia a tutti gli elementi più in voga (dal sentimentalismo, al trend bollywoodiano fino al fenomeno Argentero) orchestrandoli in un racconto non solo estremamente divertente ma che rappresenta la nostra Italia, dal precariato alla necessità di dover apparire per essere qualcuno.

Oggi sposi, si discosta dalla classica commedia autoriale all’italiana ma è un prodotto fieramente commerciale capace di offrire al grande pubblico un prodotto d’intrattenimento leggero ma allo stesso tempo di qualità.

Il cast è davvero completo e azzeccato con Michele Placido che da quel tocco di qualità che da spessore a tutti gli altri, davvero bravi Luca Argentero che si dimostra un attore eclettico e Dario Bandiera divertentissimo ma mai volgare.