Corsi e ricorsi della storia. L’ultima volta che la Francia utilizzò la macabra ghigliottina, una macchina utilizzata sin dall’epoca della rivoluzione francese per decapitare e uccidere i condannati a morte, era il 1977. Da allora non venne più usata per condanne capitali.
Nel 2009 invece la ghigliottina torna a far la sua comparsa sul suolo france ma questa volta, per fortuna, non per tagliare teste ma per disconnettere i cittadini francesi da internet. La legge infatti imporrà, a coloro che si rendono responsabili di violazioni del diritto d’autore scaricando materiale protetto dal web, la disconnessione dalle rete dopo 2 avvertimenti (di smetterla) rimasti inascoltati.
La normativa non ha avuto vita facile ma alla fine la linea dura del presidente francese Sarkozy, uno dei maggiori promotori della legge, ha avuto la meglio entrando in vigore ben prima del 2011. Il Consiglio Costituzionale, a cui era stato chiesto di vagliare la costituzionalità delle disconnessioni o meno per la seconda volta dopo una prima bocciatura, ha ritoccato ben pochi aspetti della “dottrina Sarkozy” richiedendo solamente che le sanzioni da comminare ai responsabili siano fissate dalle legge e non nel corso del processo di volta in volta.
Insomma tra diritto di accesso ad internet ed interessi dell’industria dei contenuti sono stati privilegiati i secondi, con buona pace (??) dell’utente francese. Ma cosa ne pensarà a proposito l’Ue? Intenderà assicurare questo diritto ma allo stesso tempo permettere a uno Stato membro di limitarlo a proprio piacimento?