A che ora è la fine del mondo?
Nella storia dell’uomo più volte è stata profetizzata la fine del mondo : allo scoccare dell’anno 1000 ad es o il 1 gennaio 2000 quando a causa del Millennium Bug (un bug informatico che avrebbe colpito i pc di tutto il pianeta) si temeva la fine della civiltà umana.
E poi guerre nucleari, carestie, invasioni aliene, virus assassini, chi ne ha più ne metta. Insomma da sempre il futuro dell’uomo non è troppo “roseo” e rassicurante. E adesso, tanto per rimanere tranquilli, a profetizzar la “fine del mondo” si sono aggiunti anche i Maya.
21 dicembre 2012
I Maya furono una straordinaria civiltà vissuta nel centro America dal 1800 a.C al 1530 d.C.. Esperti di astronomia, architettura e delle arti in generale i Maya realizzarono un proprio complesso calendario suddiviso in più cicli. Uno di questi prendeva il nome di “Lungo computo” e indicava il numero dei giorni trascorsi dall’inizio del mondo secondo la mitologia Maya.
Per farla breve un ciclo completo del Lungo computo (suddiviso in 13 b’ak’tun) comprendeva circa 5125 anni e alla sua scadenza, secondo le credenze maya, cominciava una nuova era del mondo e terminava quella precedente. E secondo l’antico calendario la scadenza della quarta era (iniziata l’11 agosto 3114 a.C:) e l’inizio della quinta sarebbero assai vicini, rispettivamente il 20 e il 21 dicembre 2012.
Catastrofe si o Catastrofe no?
Secondo un’interpretazione di un antico manoscritto (intitolato Popol Vuh, in sostanza una raccolta di miti e leggende delle popolazioni che abitarono uno dei regni Maya) tutte le ere precedenti a quella attuale si sarebbero concluse con la loro distruzione da parte degli Dei (in quanto le stesse divinità le avrebbero considerate ere fallimentari).
Tuttavia secondo la cultura Maya se anche al termine di ogni era avvenivano grandi cambiamenti, alla loro cessazione si apriva un periodo di pace e prosperità, non certo la fine del mondo. In alcune tavolette risalenti al periodo maya d’altronde si fa riferimento a date ben successive al 2012 e la fine di un ciclo rappresentava per il popolo maya sopratutto un’occasione per dare vita a celebrazioni e festeggiamenti dedicati all’ingresso nella nuova era.
La tipologia di questi cambiamenti rimane comunque ancora oscura :picchi di attività solare con effetti devastanti sul pianeta terra (tali da condurre ad un’inversione dei poli magnetici terrestri), allineamenti astrali dalle nefaste conseguenze, innalzamento dei mari su scala planetaria sono solo alcune delle dolorose esperienze che potrebbero attenderci. Ma accanto a queste visioni così pessimistiche ve ne sono alte ben più accomodanti : dopo le guerre che hanno insanguinato il ventesimo secolo l’uomo andrà incontro a un periodo di prosperità e rinnovamento. Come a dire..il peggio è già passato!
Arriva Hollywood!
Ma indipendentemente da cosa succederà il 21 dicembre, le profezie e gli interrogativi sul 2012 hanno comunque sollevato molto interesse e curiosità, portando alla pubblicazione di innumerevoli libri sull’argomento (e facendo incassare ai loro autori tanti bei “soldini”). E Hollywood non poteva certo stare a guardare..
Nasce così il progetto di portare sul grande schermo una pellicola dedicata all’argomento e nel 2008 viene annunciato 2012, in uscita nel 2009. Regista, nonché uno dei produttori del film, Roland Emmerich, lo stesso di Independence Day e The day after tomorrow.
2012
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Il professor americano Adrian Helmsley, scopre grazie agli studi e alle scoperte di un collega indiano che il centro della Terra si sta surriscaldando. La scoperta giunge alla Casa Bianca..
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G8. I capi di Stato delle 8 nazioni più potenti del mondo vengono messi a corrente dal presidente americano dell’imminente catastrofe.
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La Gioconda viene segretamente messa al sicuro..
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Jackson Curtis (John Cusack), uno scrittore di scarso successo, all’oscuro dell’immane catastrofe che sta per colpire l’umanità, porta i propri figli in gita al parco nazionale di Yellowstone..
E’ tempo di Distruzione!
Mi fermo qui e lascio allo spettatore il gusto di scoprire cosa accadrà per le restanti 2 ore di visione. Certo è che il buon Emmerich riempe la pellicola di scene altamente spettacolari e significative (come il crollo di numerosi edifici assunti a simbolo della nostra epoca, come già è facilmente visibile dal trailer) e la distruzione di cose e persone regna indisturbata.
Tuttavia l’alta spettacolarità delle scene rende la pellicola piuttosto povera di contenuti e banale nei dialoghi (nonché nell’humour) tranne forse nella capacità di rendere ben visibile sullo schermo la grande varietà di reazioni e comportamenti dell’uomo di fronte alla tragedia e al pericolo, da quelli più altruistici e caritatevoli a quelli più egoistici e spregevoli.
L’ Umanità insomma viene messa alla prova e si scatena una vera e propria lotta per la sopravvivenza che coinvolge a 360 gradi nostri protagonisti per terra, aria e acqua.
Uomo avvisato, mezzo salvato..
Ancora qualche anno ci separa dalla decantata catastrofe ma forse il pregio maggiore di 2012 è proprio quello di farci riflettere sulla nostra “umanità” : ognuno di noi in quella data situazione penserebbe a salvare solo se stesso? (e come ci si comporta nella quotidianità?) Decidete e fate le vostre scelte. Nel frattempo uragani, terremoti e tsunami continueranno a minacciare la vita degli esseri umani che ci circondano..
P.S.
un applauso per Silvio !!! :)