Milano, 13 dicembre 2009. Il premier Silvio Berlusconi si trova a Milano per un comizio relativo all’avvio della
campagna di tesseramento del Popolo delle Libertà. Al termine del proprio intervento il capo del governo scende dal palco e si avvicina alla folla per porgere il proprio saluto.
A questo punto il corso degli eventi si fa più confuso : il premier viene colpito al volto da un pugno o viene colpito in faccia da un oggetto lanciato da un contestatore (o che lo stesso teneva nella propria mano), individuo subito fermato dalle forze d’ordine. Lo stesso avrebbe rischiato il linciaggio dalla folla circostante.
Le primi immagini disponibili mostrano Berlusconi seduto su un automobile, lo stesso poi esce dal veicolo visibilmente sanguinante e sconvolto per rivolgersi probabilmente al proprio assalitore e chiedergli la ragione del gesto. Il capo del governo tuttavia viene subito ripreso dalle proprie guardie del corpo e riposto nell’auto con destinazione ospedale San Raffaele per ricevere le prime cure mediche. La prima diagnosi parla di una lesione lacero-contusa interna ed esterna e di 2 denti lesi. Berlusconi resterà sotto osservazione per 24 ore.
Immediatamente il mondo politico e la società civile condanna il gesto e l’aggressione. Aggressione che d’altronde appare ingiustificabile : la violenza non può in ogni caso essere ammessa per risolvere contrasti, dissidi o diversità di opinione.
In Italia sarà anche ammessa la libertà d’espressione (cosa di per sè più che giusta e legittima) ma la violenza non può certo essere utilizzata come mezzo attraverso il quale manifestare il proprio pensiero. Si potrà non essere d’accordo con la politica del Governo o con il premier, si potrà ritenerlo un dittatore o una sciagura per il nostro paese ma questo non giustifica alcun tipo di aggressione. Non sei d’accordo? Sei libero di dissentire, di criticare e di manifestare PACIFICAMENTE il tuo dissenso ma non sei certo autorizzato a ricorrere alla violenza.
Dietro all’aggressione si nasconde un grande pericolo : quello che tale vile gesto, a quanto pare solo quello di un singolo esagitato, venga usato come facile pretesto sia per facili campagne mediatiche volte ad instaurare un clima di paura sia per diminuire le garanzie e le libertà poste a tutela del cittadino oppure venga ingigantito più del dovuto facendo leva sull’emotività dei cittadini. Già si parla di atto di terrorismo (???), di esigenza di sicurezza. La speranza è che il tempo invece comporti maggiore prudenza.
C’è forse un clima di odio politico in Italia? Il popolo italiano è irrimediabilmente diviso fra destra e sinistra? E’ tempo di una nuova guerra civile? Forse, ma se così fosse la colpa non sarebbe certo solo della politica. Si è persa l’abitudine di ragionare, dialogare, confrontarsi mentre la violenza è diventata l’unica forma “legittima” d’espressione.
Perchè si si discute, ma ad insulti.