"Same shit… new day"
Gen. Shepherd
Quando il dovere chiama Call Of Duty: Moden Warfare 2 , titolo oltremodo lungo per la sesta incarnazione della serie di sparatutto partorita nell’ormai lontano 2003 dal prolifico team di Infinity Ward .
Nata sotto il segno della seconda guerra mondiale ed attingendo a piene mani da war-movie come “Il nemico alle porte”, “Salvate il soldato Ryan” e dalla serie televisiva “Band of Brothers”, Call Of Duty diventa ben presto campione d’incassi, al quale seguono a ruota altri due capitoli incentrati sempre sul secondo conflitto mondiale.
Solo nel 2007 Infinity Ward decide di abbandonare l’ambientazione anni ‘40 per passare a qualcosa di più moderno, appunto: Modern Warfare.
Il quarto capitolo, collocato in un ipotetico presente, vede impegnati Marines e agenti SAS (Special Air Service) in un conflitto intestino tra i paesi occidentali ed un’alleanza tra ultra-nazionalisti russi e terroristi islamici.
Con 14 milioni di copie vendute in tutto il mondo il gioco si è rivelato un grande successo, rilanciando l’interesse per la serie COD (Call Of Duty).
Chiamata al Dovere: Guerra Moderna 2
Modern Warfare 2 si colloca a 5 anni dagli accadimenti del primo capitolo, l’esercito regolare U.S.A. è impegnato sul fronte afghano, mentre la Russia è dominata dal partito ultra-nazionalista combattuto nel capitolo precedente.
Ritroviamo personaggi del primo episodio come “Soap” McTavish, il capitano Price ed il generale Shepherd impegnati in una corsa contro il tempo per scongiurare – prima – e vincere – dopo – una vera e propria terza guerra mondiale, che porterà i protagonisti di questo nuovo capitolo dalle desertiche città afghane, alle affollatissime favelas brasiliane, fino alle fredde lande della steppa Russa.
L’intreccio della storia – “Per la Cronaca” – è degno dei migliori James Bond e devo dire di esserne rimasto piacevolmente sorpreso.
Se la storia del primo episodio era più che un semplice pretesto per legare le missioni e costringere il giocatore a crivellare di colpi digitali i cattivoni di turno, il plot del secondo capitolo accalappierà l’interesse degli utenti che, più che per l’azione fine a sé stessa, si ritroveranno a completare freneticamente ogni sessione di gioco per avanzare nella storia e dipanare una matassa dall’intreccio bizantino.
Who Dares Wins
Oltre ad un arsenale spropositato – una cosa come 50 tra armi da fuoco, scudi anti-sommossa e granate varie – ed una grafica sempre ai massimi livelli, il nuovo capitolo della serie Moden Warfare convince soprattutto per le finezze.
Musiche studiate per descrivere ogni fase della battaglia e suoni di armi ed esplosioni efficaci e mai esagerati.
La grande dovizia impiegata dagli sviluppatori per infondere un “anima” ai propri personaggi – tanto quelli principali quanto quelli secondari – si riflette in un livello di coinvolgimento ancora più immersivo dei precedenti (in più di un frangente sembra di essere protagonisti di un film interattivo).
Ottima infine l’introduzione di piccole sessioni alternative di gioco in cui è richiesto uno “sforzo” fisico direttamente all’utente a forza di rocamboleschi colpi di mouse.
Ad arricchire ancora il gustoso piatto preparato da Infinity Wards si aggiungono un eccellente sistema di gioco multiplayer ed una campagna – “Operazioni Speciali” – che riprende in chiave cooperativa le azioni più salienti della campagna singola.
E voi che aspettare a caricare il vostro fido SCAR e buttarvi nella mischia?!