A partire dal 20 gennaio le famiglie con un reddito lordo massimo di 35.000 euro annui potranno usufruire di contributi statali per pagarsi il soggiorno in una località di mare, di montagna, di lago o in un centro termale. Si tratta dei cosiddetti Buoni Vacanza ideati dal Ministro per il Turismo Michela Vittoria Brambilla per sostenere e rilanciare i consumi e offrire una villeggiatura ai nuclei famigliari a basso reddito.
Il contributo sarà valido fino al 30 giugno 2010 e sarà utilizzabile solo presso le strutture convenzionate presenti sul territorio nazionale (quindi non all’estero e in quelle situate nel proprio comune di residenza) per tutto il periodo dell’anno, tranne in alta stagione e durante le festività natalizie, entro la scadenza indicata sul buono.
Il contributo statale è erogabile, una sola volta, per nucleo famigliare.
I buoni vacanza sono buoni cartacei stampati su carta filigranata (per evitare falsificazioni) di diverso taglio, dai 5 ai 20 euro, spendibili presso le località convenzionate. Essi non coprono l’intera spesa dato che si tratta di uno sconto dal 20 al 45% su una somma determinata da versare in anticipo.
Per esempio qualora il reddito è di 16.000 euro, il numero dei componenti del nucleo famigliare è 2, il massimo di spesa cui si applica lo sconto è di 785 euro con una percentuale di sconto del 30%. Occorrerà quindi versare 549,5 euro (il 70%) e poi si riceverà blocchetti di buoni per il valore complessivo di 785 euro.
Per ottenere i buoni sarà necessario presentare domanda online, sul sito dell’Associazione Buoni Vacanze Italia(qui si trova anche l’elenco delle strutture convenzionate), con l’indicazione dei propri dati anagrafici e del proprio reddito riferito al 2008 e dichiarato nel 2009. Verrà rilasciato un codice ed entro 10 giorni occorrerà recarsi presso un’agenzia della Banca Intesa-Sanpaolo per effettuare il pagamento, in caso contrario la prenotazione decadrà. In seguito i buoni verranno recapitati a domicilio.
L’assegnazione dei buoni vacanza avverrà seguendo l’ordine cronologico delle prenotazioni, fino all’esaurimento del fondo disponibile di 5 milioni di euro. Occorrerà quindi effettuare in fretta le prenotazioni, in caso contrario dopo il prosciugamento delle risorse disponibili queste verranno automaticamente inserite in una lista d’attesa.
I buoni vacanze non utilizzati potranno essere rimborsati ma per ottenere il rimborso occorrerà una richiesta scritta entro trenta giorni dalla scadenza dei singoli buoni: il rimborso sarà relativo alla quota versata dal privato, al netto di un contributo per spese pari al 4% (+ IVA) del valore dei buoni restituiti, e comunque non inferiore venti euro per singola operazione di rimborso.