Tra le migliaia di applicazioni disponibili sull’App Store nei giorni scorsi una di esse ha generato particolare clamore e suscitato numerose polemiche: trattasi dell’app iMussolini, L’uomo che cambiò la storia del nostro paese, un insieme di notizie bibliografiche e di contributi testuali e audiovisivi di oltre un centinaio di discorsi del dittatore italiano direttamente disponibili sul proprio iPhone al modico prezzo di 0,79 centesimi.
In Italia ben presto l’applicazione (lanciata il 21 gennaio) spopola giungendo al primo posto tra quelle più vendute, collezionando oltre 6.000 download. L’app iMussolini viene venduta al nuovo prezzo di 1,59 euro (sarà l’inflazione) e il suo autore, l’italiano Luigi Marino, si gode l’inaspettata popolarità.
A scanso di equivoci l’applicazione in esame viene correlata dall’avviso che essa
non è assolutamente a sfondo politico e non inneggia al fascismo, ma tende a portare su iPhone un documento storico su un personaggio che ha comunque scritto una pagina importante nella nostra storia
e dall’invito di non inserire commenti inneggianti al fascismo e costituenti apologia di reato.
Ma l’applicazione suscita ben presto le prime polemiche..
Prima la dura condanna di un’associazione di sopravvissuti dell’Olocausto residenti negli Usa, poi le accuse di fare apologia del fascismo, infine le perplessità dei giornali stranieri che dipingono gli italiani come un paese di nostalgici del regime.
In realtà apologia del fascismo (reato ai sensi della legge 645/1952) si ha quando chiunque pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Ma l’applicazione iMussolini in realtà non inneggia affatto al fascismo : si limita semplicemente a mostrare dei contenuti (liberamente disponibili anche nelle edicole o in rete, basta digitare “Mussolini” su Youtube o su Wikipedia) nella loro nuda oggettività evitando commenti celebrativi. Questi ultimi sono gli utenti ad inserirli e dato che essi non appaiono certo in automatico saranno eventualmente perseguitabili solo i loro rispettivi autori.
Se poi suona offensiva una simile applicazione che dire delle centinaia di gadget e souvenir che circolano attorno alla figura del dittatore italiano? E’ più oltraggioso ad esempio un calendario inneggiante a Mussolini o un’applicazione che non contiene alcun contenuto celebrativo? Andando avanti in questa direzione ben presto potrà risultare oltraggiosa anche la nuda divulgazione di scritti e discorsi di Stalin o di Mao (ingiuriosi ad esempio delle vittime del Comunismo Russo o Cinese).
Ma a dare il colpo di grazia all’applicazione è stato l’intervento dell‘Istituto Luce, detentore di diritti su alcuni filmati presenti su iMussolini e la sua minaccia di azioni legali a tutela dei propri interessi economici. In pratica ne l’Apple ne Luigi Marino avrebbero ricevuto l’autorizzazione a divulgare tali contributi video.
Luigi Marino ha quindi provveduto a rimuovere IiMussolini dall’App Store, affermando comunque che i filmati caricati sono liberamente disponibili sul web. E dato che l’Istituto Luce ha affermato che procederà contro chiunque abbia impropriamente fatto uso e commercializzazione del materiale di sua proprietà viene da chiedersi e ci si aspetta che lo stesso proceda contro tutti quegli utenti che postano ad es su You tube discorsi del duce.
Se traballanti pseudo pretesti moraleggianti non bastano ad eliminare l’applicazione ecco giungere in soccorso più concrete motivazioni economiche, almeno più plausibili e valide.
Solo chi ha paura della storia vuole occultarla, coloro che invece non la temono non la nascondono. La Storia, d’altronde, ha già dato il suo severo e negativo giudizio sul regime fascista italiano e sul suo capo. E un’applicazione sull’App Store non rende gli italiani un mucchio di fascisti nostalgici.