**Un ululato nella brughiera..
Inghliterra , paese di Blackmoor, 1891.Lawrence Talbot** (Benicio Del Toro) ritorna nella propria tenuta di famiglia dopo il brutale assassinio del fratello, il cui corpo è stato rinvenuto orribilmente mutilato. Nella vecchia casa dimora ormai soltanto il vecchio padre (Anthony Hopkins), il suo fedele servo e Gwen (Emily Blunt), la fidanzata del defunto fratello di Lawrence.
Nella campagna inglese non è stato però commesso soltanto un omicidio e la popolazione comincia a temere la brutalità assassina di una bestia o, più semplicemente, di un pazzo furioso. Mentre da Londra giunge un ispettore di Scotland Yard per investigare sul caso Lawrence giura di non andarsene dal paese fino a quando non avrà scoperto il misterioso assassino e vendicato suo fratello.
Uomo Lupo!
Dopo alcuni anni di assenza dal grande schermo l’uomo lupo torna a essere protagonista al cinema, con il volto questa volta di Benicio Del Toro. Era infatti dai tempi di Van Helsing e dalla saga di Licantropia _(entrambi del 2004) e ancor prima di _Un lupo mannaro americano a Londra (1981) che questo mostro non occupava gli oneri della cronaca (cinematografica).
Creatura della Universal creata nel 1935 il lupo mannaro è una individuo condannato a trasformarsi in belva sanguinaria ogni notte di luna piena. E’ dotato di forza sovrumana e solo l’argento può ucciderlo. L’uomo lupo è diventato inoltre un icona del cinema horror grazie ai successi dei primi film degli anni 30 e 40 (i cosiddetti monster movie) del 900 e costituisce assieme a Dracula, al fantasma dell’Opera, a_ Frankenstein_ e alla relativa consorte, alla mummia, all’uomo invisibile e al mostro della laguna nera il gruppo dei mostri della casa cinematografica sopra citata.
La bella, l’uomo e la bestia.
Nella nuova pellicola dedicata al lupo mannaro la sfortunata vittima della maledizioneè continuamente in lotta tra la propria natura umana e quella di bestia e soffre per il tiro mancino che gli ha riservato il fato. Desidera la propria guarigione ma forse sa, in cuor suo, che vi è un unico ed estremo rimedio per poter guarire : la morte.
L’amore della donna amata forse potrà salvarlo ma ciò probabilmente non sarà senza conseguenze. In una pellicola dove i confini tra uomo e bestia sono labili ed evanescenti potrà così essere l’amore a trionfare sul male e sulle tenebre.
Sangue a volontà.
Wolfman si caratterizza quindi, oltre che per il rapporto tra la “bella” e la bestia, anche per una certa _cruentezza _ delle scene : Lawrence nei panni del lupo mannaro smembra e uccide a destra e sinistra, senza alcuna pietà. Quel che rimane delle sue povere vittime giace a terra, tra un braccio, una gamba e qualche interiora.
Lawrence inoltre è una sorta di ibrido tra uomo e bestia : da umano possiede alcune qualità della creatura, da mostro ne conserva i vestiti. Elemento in più per confondere dove finisce uno e inizia l’altro.
Sussulti..
La pellicola in conclusione si rivela più che godibile, grazie anche un ottimo cast dove figura un invecchiato ma sempre grande Anthony Hopkins. Azione, paura, ribrezzo e una “passeggiata” tra i tetti di Londra completano inoltre il quadro di un film che, se anche non inventerà nulla di nuovo, avrà comunque il merito di lasciarsi guardare dall’inizio alla fine.
E l’ascolto di un inquietante ululato, tra i boschi nelle notti di luna piena, (al cinema) fa sempre il suo certo effetto..