Farmer's Market, una riscoperta tutta italiana
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Farmer's Market, una riscoperta tutta italiana

Crisi di qua, crisi di là, lavoratori in cassa (integrazione), imprese che chiudono, potere d’acquisto ai minimi storici, insomma chi più ne ha più ne metta, fatto sta che gli italiani si sono trasformati in attentissimi risparmiatori.

Farmer’s Market

Se al momento anche la grande distribuzione ha i propri “grattacapi” per invogliare il cliente all’acquisto, da qualche annetto – ed in particolar modo ora – in Italia si sta affermando un mercato– o meglio un canale distributivo – alternativo di prodotti riscoperto grazie alla collaborazione tra associazioni ed aziende agricole.

Conosciuti all’estero come “Farmer’s Market” – che fa tanto “new economy” rispetto al nostrano “mercato del contadino” – questi mercati locali, stando alla rilevazione effettuata da Coldiretti ed Agri2000, stanno subendo una vera e propria riscoperta, tanto da entrare in diretta concorrenza con i grandi distributori nazionali.

Il dato più interessante che emerge dall’indagine effettuata è che a fianco di questa “riscoperta” dell’acquisto diretto dal produttore, anche i tradizionali “mercatini” di paese stanno ritrovando linfa vitale: insomma, gli italiani hanno capito che in tempo di crisi il glamour e la moda possono bellamente andare a farsi friggere, cedendo il posto ai bisogni di prima necessità.

Tanto per snocciolare qualche cifra – e capire di che giro d’affari si parla – Coldiretti stima la presenza di 500 farmer’s market suddivisi tra tutte le regioni italiane, dato che fa registrare un aumento del 360% rispetto all’anno scorso, per non parlare poi delle appena trascorse festività natalizie che hanno realizzato il tutto esaurito in aziende agrituristiche ed enogastronomiche.

Andando a erodere quella fetta di compratori detenuta in massima parte da ipermercati ed alimentari il valore delle vendite stimato a fine 2009 si attesta a 3 miliardi di euro, i prodotti più acquistati sono soprattutto vino in cantina, ortofrutta, formaggi e latte (avete presente i sempre più presenti distributori automatici di latte alla spina?)

Insomma una vera e propria controtendenza, alimentata dalla ricerca di prezzi più bassi da parte del consumatore e di nuovi canali distributivi da parte dei produttori. Oltre a questo i principali motivi che spingono il compratore a fare qualche kilometro in più per “fare la spesa” sono la genuinità dei prodotti seguita dal risparmio nonché dal gusto – eh si, a quanto pare c’è ancora chi sente il sapore del cibo quando lo mangia.

With my own, two hands …

A fianco della vendita diretta proposta dai “Farmer’s Market” di Coldiretti, Federagri col progetto “Qui da Noi?” punta a creare una cooperativa di punti vendita – al momento più di 2000 – tra negozi e spacci aziendali che riunisca in un unico marchio – “Qui da noi” appunto – aziende e cooperative agricole del territorio in una catena di vendita prodotti certificata che però, al contrario della formula dei mercati del contadino si appoggia alle grandi distribuzioni di zona.

Il sito www.quidanoi.coop – attualmente in fase di costruzione – riporterà la mappa completa dei punti vendita.

E voi dove vi rifornite di carotine, pomodori e rape?!