Google Buzz e gli abitanti di Facebook
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Google Buzz e gli abitanti di Facebook

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questa è l’assordante cantilena che rimbalza su ogni angolo di internet, una “nouvelle révolution” basata su tre assunti: connettività, socialità e  curiosità– per gli altrui interessi ed attività.

Quel fastidioso Buzz

Nella corsa all’oro dei social network di cui Facebookè attualmente il padrone indiscusso, continuamente insidiato da Twitter ed altri potenziali “spodestatori” affamati di nuovi utenti, perfino aziende del calibro di Google– sempre attentissimo agli umori della rete – Microsoft e Yahoo, si stanno domandando come entrare in un business da centinaia di miliardi di dollari l’anno ed in continua espansione.

BigG dal canto suo sta cercando – a più riprese – di entrare in questo mondo soprattutto tramite il suo – attualmente poco riuscito – Google Wave ed il nuovissimo servizio integrato in gMail: Google Buzz.

Chi ha un account di gMai l avrà già avuto modo di vedere Buzz tra le opzioni fornite dal servizio di posta elettronica su web, ma cos’è – in soldoni – Buzz?

Fondamentalmente Buzz si pone come una piattaforma di social networking basata sugli utenti registrati di Google. In pratica non fa altro che intrecciare ancor più strettamente quei legami che venivano già mantenuti tra gli utenti tramite il servizio di gMail.

A fianco dei normali messaggi ora gli utenti di questo social network “made in BigG” possono facilmente condividere link, foto, video, messaggi di stato, oltre a commentare o votare i post dei propri conoscenti e a – ovviamente –  conversare con essi.

Insomma niente di nuovo e tutto già visto, ovviamente con la dovuta rilettura alla maniera di Google, ma a quanto pare gli utenti non sembrano apprezzare particolarmente questo nuovo “mezzo sociale”, fatto sottolineato dalla caterva di accuse da parte degli utenti di gMail (stimati in 180 milioni in tutto il mondo) coattamente registrati a Buzz e di cui sono state – più o MENO – lecitamente divulgate informazioni sensibili.

Che dire, io di certo non sono un utilizzatore smodato dei social network – non so se vantarmene o vergognarmi – ma dai commenti letti in giro e per esperienza personale posso dire che di questo Google Buzz non se ne sentiva una particolare esigenza.

Vuoi per la fin troppo folta offerta del mercato, vuoi per l’acquisizione “forzosa” degli utenti, fatto sta che Buzz non sembra proprio nato sotto i migliori auspici, benché offra servizi validi come la sincronizzazione e l’integrazione con servizi come Flickr, Picasa, Google Reader, YouTube, Blogger e Twitter.

A quanto pare in questo 2010 Google non è partita col piede giusto, considerando anche la recente sentenza di violazione della privacy del tribunale di Milano, per arrivare a livello internazionale con le accuse dall’UE sull’infrazione delle leggi antitrust e la cyber-guerra fredda ingaggiata con la Cina, d’altronde si sa, da grandi poteri derivano grandi responsabilità!

Siparietto demenziale

La seconda parte di questo articolo ho deciso di dedicarla alla satira sui social network e soprattutto sui suoi abitanti.

Di recente ho trovato – forse è meglio dire che “sono inciampato su” – queste vignette che descrivono gli esseri più a bominevoli della fauna di facebook, guardateveli, magari potreste trovare qualcuno che conoscete (o riconoscere voi stessi)!

Si ringrazia theoatmeal.com per la disponibilità delle vignette, la traduzione non è delle migliori – fatta dal sottoscritto – ma penso che mantenga comunque lo spirito.