6-3.
6-3, in questo caso, non è il risultato di un set di una partita di tennis bensì il verdetto della notte degli Oscar in merito alla sfida tra i suoi 2 principali protagonisti, The Hurt locker e Avatar.
Trionfo per The Hurt Locker.
La pellicola The Hurt Locker vince ben 6 statuette, tra cui quelle più prestigiose, ossia miglior film e regia. Ma si porta a casa anche quelle per il miglior montaggio, per il miglior montaggio e missaggio del suono e infine per la migliore sceneggiatura originale.
La pellicola indipendente e d’attualità con un basso budget batte quindi il kolossal di fantascienza milionario e il talento femminile prevale su quello maschile. Kathryn Bigelow, regista di The Hurt Locker, diventa così la prima donna, nella storia degli oscar a vincere nella categoria miglior regia e batte l’ex marito James Cameron.
Delusione per Avatar.
Se Avatar ha trionfato nei botteghini di tutto il mondo e ha fatto registrare incassi milionari non è andata altrettanto bene la notte degli oscar.
Il Kolossal firmato James Cameron vince solo in alcune categorie tecniche (miglior scenografia, fotografia ed effetti speciali) e lascia a un’altra pellicola l’onore dei riflettori.
Gli altri premi.
Festeggiano, rispettivamente come miglior attrice e come miglior attore protagonista, Sandra Bullock per The blind side e Jeff Bridges per Crazy heart. In evidenza anche Up, miglior film d’animazione e migliore colonna sonora. 2 italo americani invece, Mauro Fiore per la fotografia di Avatar e Michael Giacchino per le musiche di Up, portano un pò d’Italia nella magica notte degli Oscar.
La miglior pellicola straniera è l’opera argentina El secreto de sus ojos di Juan Josè Campanella mentre Star Trek vince il premio come miglior trucco. Il miglior documentario è il film The Cove di Louie Psihoyos mentre T_he young Victoria _si porta a casa la statuetta per i migliori costumi.
I grandi Sconfitti.
Grandi sconfitti di questa edizione degli oscar, oltre ad Avatar, volti noti del cinema come Meryl Streep(in corsa per Julie & Julia), Helen Mirren (candidata per The Last Station) e Morgan Freeeman (nominato per_ Invictus_). Anche Quentin Tarantino, dopo aver ricevuto 7 nomination per i suoi Bastardi senza Gloria, si è dovuto accontentare di una sola statuetta con Cristoph Waltz, vincitore nella categoria miglior attore non protagonista.