Un abile arciere di sua maestà. Robert “Robin” Longstride è un arciere che milita nell’esercito di sua maestà d’Inghilterra Riccardo cuor di Leone, in ritorno in patria dopo la crociata in Palestina. Sulla via del ritorno un ultimo ostacolo sbarra la strada a Riccardo e al suo esercito: un castello difeso dai nemici francesi. L’impavido e spavaldo sovrano assedia e attacca la roccaforte ma nel farlo perde la vita.
Robin e alcuni suoi fedeli compagni d’arma decidono così di congedarsi dall’esercito inglese, verso il quale non hanno più obblighi dopo la morte del sovrano e di ritornare con propri mezzi nella natia Inghilterra. Nel tragitto verso casa si imbattono nella corona del defunto re Riccardo e in Sir Loxley, incaricato di riportarla in patria e consegnarla al prossimo sovrano.
La corona è ambita sia dal fratello di Riccardo,Giovanni, prossimo sovrano d’Inghilterra sia dal re Filippo II di Francia, pronto a invadere le isole inglesi con il proprio esercito. Per preparare il terreno alla sua invasione Filippo II invia tra gli inglesi Sir Godfrey, traditore dei suoi stessi compatrioti incaricato di seminare il caos e il disordine nella “perfida Albione”.
Robin si reca invece a Nottingham in onore di un promesso fatta in punto di morte a Sir Loxley e giunto in patria trova una terra dove regna la povertà e l’ingiustizia e un popolo stanco e scoraggiato da lunghi anni di guerra e tasse..
Lady Marion, Fra Tac e Little John.
A Nottingham vive anche la bella Lady Marion, donna forte, tenace e battagliera che combatte e lotta per la propria terra e i propri compaesani, stremate vittime dei soprusi del re, del clero e dello sceriffo locale. La “bella” spera in un miracolo che sia in grado di riportare giustizia, libertà e ordine nella sua terra e guarda caso comparirà sulla sua soglia il prode Robin, in Francia propenso solo a salvare la “pellaccia”.
Compagni di avventure del fuorilegge Robin Hood sono i suoi commilitoni (tra cui troviamo il “piccolo John”) e Fra Tac, il nuovo frate della piccola cittadina inglese propenso più a bere e a divertirsi che a praticare le funzioni religiose. Per il fuorilegge più famoso del mondo sarà importante anche l’aiuto offerto da Sir Walter Loxley, in grado di accoglierlo nella proprio casa e trattarlo come il proprio figlio.
**Re Giovanni, Sir Godfrey e lo sceriffo di Nottingham.
Se Robin Hood può disporre di molti amici non mancano i nemici sia in Inghilterra che dall’altra parte della Manica. In patria il primo fa tutti è ** Re Giovanni, assettato di potere e incapace di mantenere la parola data. Il nuovo sovrano d’Inghilterra ha il vizio di pretendere dai propri sudditi fedeltà assoluta e ingenti sacrifici ma in cambio non offre nulla. Espressione del potere regio a Nottingham è il locale **sceriffo, nient’altro che uno squallido leccapiedi del potente di turno.
Al di là (e di qua) della Manica i nemici del nostro eroe (e del popolo inglese) sono le truppe Francesi e il loro sovrano, Filippo II, con le quali Robin dovrà scontrarsi militarmente più volte. Ma il suo rivale più subdolo e crudele è forse Sir Godfrey, il traditore del suo popolo che si è venduto al nemico.
La leggenda di Robin Hood? Forse..
Il regista Ridley Scott porta sul grande schermo una decisa rivisitazione del leggendario fuorilegge inglese (che ruba ai ricchi per dare ai poveri), lontana dai suoi predecessori, da ultimo il Robin Hood del 1991 targato Kevin Reynolds (e interpretato da kevin Costner).
Limitata al minimo ogni traccia di romanticismo tra la bella Marion e il bel Robin la pellicola si focalizza sul conflitto tra la Francia e l’Inghilterra, evitando di occuparsi direttamente della leggenda di Robin Hood e delle sue scorribande per la foresta di Sherwood.
Predominato scene di battaglie e scontri militari (alle quali la bella Lady Marion certo non rinuncia) mentre gli ideali che guidano Robin Hood così come quasi tutti i personaggi della pellicola vengono accennati ma non approfonditi. Un principe dei ladri insomma alle origini e in versione soldato senza paura più che in quella di difensore degli oppressi.
Scott e Russell.
La pellicola segna la quinta collaborazione (dopo_ Il gladiatore_, American gangster, Un’ottima annata e Nessuna verità) tra il regista britannico e l’attore neozelandese. Quest’ultimo è in grado di calare nella parte con grande maestria (per mesi d’altronde ha studiato il personaggio e si è allenato nel tiro con l’arco) e offre tutta la propria fisicità e capacità recitativa al leggendario fuorilegge inglese.
Al suo fianco dopo l’esclusione dal cast di_ _ Sienna Miller la bella Cate Blanchett, dai lineamenti e dallo sguardo affascinate e seducente ma altrettanto letale con una spada o un pugnale tra le mani.
Robin Hood insomma si rivela in definitiva un buon (ma non indimenticabile) kolossal d’azione in costume, dove capita magari, tra un scontro e l’altro, di avvertire una sottile linea di ironia e di risolvere un divertente indovinello…