Ecco un nuovo Ministro. Ma non è quello dello Sviluppo di cui il Premier continua a mantenere l’interim dal 5 maggio scorso. A giurare ieri nelle mani del presidente della Repubblica è stato il nuovo Ministro per l’attuazione del federalismo Aldo Brancher, già sottosegretario dell’attuale esecutivo.
Quale sarà il compito di Brancher ai più è sconosciuto, anche perchè esistono già un Ministro delle Riforme Federalistiche (Umberto Bossi) e un _Ministro della Semplificazione _(Roberto Calderoli).
Infatti, attraverso la sua nomina Berlusconi vuole anzitutto tranquillizzare l’alleato Padano. E forse non è un caso se l’investitura arriva proprio all’indomani dell’incontro tra Bossi e Fini, con cui il Senatur ha spianato la strada alle modifiche sulle intercettazioni volute dal presidente della Camera.
Tuttavia il nuovo Ministro ha sicuramente un Curriculum di tutto rispetto, perfetto per il Governo Berlusconi.
Aldo Brancher, un passato prima di sacerdote e poi di manager Fininvest, è un fedelissimo di Silvio Berlusconi. l pool di Mani Pulite, indagando sui conti Finivest, lo spedìrono tre mesi a San Vittore, sospettandolo di finanziamento illecito del Psi.
Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, fu condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano. Brancher venne assolto in Cassazione grazie alla prescrizione per il secondo reato e alla depenalizzazione del primo da parte del governo Berlusconi, del quale faceva parte.
Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni.
Tuttavia Brancher avrà poco da temere potrà fare affidamento al lodo Alfano sul legittimo impedimento che prevede che un ministro non può essere sottoposto a processo.