La mobilitazione alla fine funziona. Dopo la presa di posizione della comunità internazionale, di testate giornalistiche, di persone comuni e non e di premi nobel e dopo la risoluzione del Parlamento Europeo che condanna fortemente la sentenza di morte per lapidazione di Sanikeh l’Iran ha annunciato la sospensione della condanna nei confronti della donna iraniana accusata di adulterio.
A detta del portavoce del Ministro degli Esteri iraniano infatti la condanna a morte per adulterio è stata sospesa e il caso di Sanikeh verrà rivisto. L’accusa per concorso in omicidio è in corso di valutazione.
La risoluzione, oltre a condannare la sentenza di morte per lapidazione, ribadisce che, indipendentemente dai fatti, una condanna di tal genere non può mai essere accettata o giustificata. Per questa ragione il parlamento Europeo ha rivolto un appello alle autorità iraniane perché queste rinuncino a eseguire la condanna, “avviando una revisione del caso”.
Il testo, articolato in 21 punti, ha toccato inoltre anche i casi di Zahra Bahrami, una cittadina olandese imprigionata dal regime di Teheran con l’accusa di aver agito contro la sicurezza nazionale, e del diciottenne Ebrahim Hamidi, condannato a morte per sodomia.
Il Parlamento iraniano da parte sua ha attaccato Francia ed Italia, colpevoli di ingerenza negli affari interni e nel sistema giudiziario iraniano. Interventi indicati come illegittimi e di pura propaganda contro la Repubblica islamica.
Nel frattempo l’appuntamento con il boia, anche grazie alla mobilitazione della comunità internazionale, è stato rimandato, sospeso. Occorrerebbe ora evitarlo del tutto.