E’ stato registrato ieri pomeriggio nella sede di Farefuturo, la fondazione di cui Fini è presidente, e diffuso sulla rete attraverso tutti i siti finiani (Generazione Italia, Il Secolo, Libertiamo e la stessa Farefuturo), il video-intervento del presidente della Camera sulla vicenda dell’appartamento di Montecarlo.
«Se dovesse emergere con certezza che Tulliani è il proprietario e che la mia buona fede è stata tradita, non esiterei a lasciare la Presidenza della Camera».
Se mai dovesse abbandonare il trono di Montecitorio, non sarebbe dunque per sue «personali responsabilità» che, rivendica, «non ci sono», ma solo perché «la mia etica pubblica me lo imporrebbe».
Fini ammette di aver commesso una leggerenza ma rivendica le mani pulite, 27 anni di carriera parlamentare senza nemmeno essere sfiorato da sospetti o avvisi di garanzia a differenza di altri ( in particolare a Berlusconi ).
Fini ricostruisce la storia della vendita. Spiega che la casa («non una reggia anche se sta in un principato») fu ereditata da An nel 1999 e stimata per un valore di circa 230mila euro. Nel 2008, poichè inutilizzabile dal partito, fu venduta alla Pritemps, società off shore segnalatagli dal cognato. Il prezzo fu di 300mila euro e fu considerato adeguato perché «superava il 30% del valore stimato dalla società monegasca che amministra l’intero condominio». «Si poteva spuntare un prezzo più alto? È possibile», ammette Fini, che ricorda che su questo punto è stata «doverosamente» aperta un’indagine della procura di Roma a seguito della denuncia di due esponenti de La Destra di Francesco Storace.
I dubbi dunque restano. Anche quelli però su Giancarlo Tulliani. «Anch’io mi chiedo c_hi sia il proprietario_» - ribadisce Fini - nonostante il cognato abbia più volte «privatamente e pubblicamente» negato.
Una storia sicuramente non bella, ma niente di così grave e scandaloso. Ma allora perchè tutto questo putiferio? Semplicemente perchè Berlusconi ne ha bisogno. Ne ha bisogno perchè non si parli del fatto che il nostro Paese sta scivolando sempre più nella povertà.
Ne ha bisogno perchè così come i Bulli, Berlusconi ha bisogno dello scontro per risultare forte. In primis se la prese con la Sinistra, poi con la Magistratura, poi fu l’ora della Chiesa ed ora cerca nemici anche nella sua stessa coalizione.