Cos’è Wikileaks?
Wikileaks è un’organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo documenti di carattere governativo e aziendale coperti da segreto e poi li mette in rete sul proprio sito web.
Nonostante il prefisso “Wiki-“, il progetto non ha alcun legame con Wikimedia Foundation, l’organizzazione senza scopo di lucro che possiede i server di Wikipedia anche se il sito adopera una versione modificata del software MediaWiki, lo stesso software in uso anche sui server di Wikipedia.
L’organizzazione si occupa di verificare l’autenticità del materiale e poi lo pubblica tramite i propri server dislocati in Belgio e Svezia (due Paesi con leggi che proteggono tale attività).
La gestione del campo di Guantánamo è uno dei casi più celebri venuti alla conoscenza del grande pubblico grazie a Wikileaks.
Ma perché Wikileaks c’è l’ha con noi?
In realtà non c’è l’ha direttamente con noi ma con l’universale ipocrisia della diplomazia internazionale.
Il sito ha infatti annunciato, e il Dipartimento di Stato Usa ha confermato, l’imminente pubblicazione di qualcosa come 2,7 milioni di e-mail, telegrammi e documenti diplomatici classificati. Sono quelli che la diplomazia Usa ha scambiato tra il 2006 e il 2009 con le ambasciate e i consolati con cui è abitualmente in contatto.
Secondo anticipazioni di media americani e inglesi, i nuovi files classificati riguarderebbero Afghanistan, Russia, Australia, Canada, Danimarca, Norvegia, Turchia, Israele, Gran Bretagna. E altri Paesi europei, tra cui appunto l’Italia.
Quello che crea sospetti è come mai il ministro Frattini abbia avuto una tale reazione. C’è qualche segreto che i più non devono sapere? Sicuramente non sono mancati i casi spinosi nei rapporti tra Roma e Washington: la tragedia del Cermis, l’uccisione a Baghdad di Nicola Calipari o ancora il processo agli agenti della Cia per il sequestro di Abu Omar (la sentenza d’appello è attesa il 15 dicembre) o persino la vicenda dell’elicottero del presidente degli Stati Uniti, un contratto che l’Agusta-Bell strappò alla Sikorsky negli anni di Bush.
Non ci resta che aspettare con trepidante attesa le rivelazioni di Wikileaks.