La top 5 dei modi in cui il Cervello Ci Boicotta (e i metodi per evitarlo)
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La top 5 dei modi in cui il Cervello Ci Boicotta (e i metodi per evitarlo)

Un po’ di tempo fa mi ripromisi di parlare, sulle pagine digitali dell’Atomo, di un interessante articolo di lifehacker.com intitolato “Top 10 Ways Your Brain Is Sabotaging You (and How to Beat It)”, titolo senz’altro lungo ma esplicativo.

Il Cervello, nostro acerrimo rivale

Sembra scontato vedere il mondo per quello che è, la realtà è quella che si presenta davanti a noi, tutti i giorni, uguale per ognuno di noi.

Nulla di più sbagliato di questo, visto che ogni persona è diversa e oltre a guardare – con gli occhi – vede ed interpreta la realtà col proprio cervello.

Facendo una sagace comparazione con il mondo televisivo, se gli occhi sono le telecamere che riprendono lo spettacolo della vita, il cervello è la sala di regia che, montando le informazioni, permette agli spettatori di realizzare cosa gli sta succedendo intorno.

Il modo in cui viene montata l’informazione, i suoni, le immagini, la sequenzialità degli accadimenti modificano l’interpretazione che lo spettatore può darne. Allo stesso modo il nostro cervello elabora informazioni e trae conclusioni servendosi dei dati che ritiene più importanti per prossimità e facilità d’interpretazione.

Esercizi per la Mente

Anche se ammettiamo che il nostro ragionamento sia assolutamente razionale, cioè alieno da pregiudizi, emozioni, stati d’animo e via discorrendo, non è detto che l’interpretazione della realtà data dal nostro cervello sia giusta.

Tale interpretazione è frutto di un ragionamento fatto sui presupporti – la sequenza delle informazioni, il montaggio dell’esempio precedente – che, se sbagliata o viziata, porta a conclusioni senza dubbio corrette, ma per l’ambiente sbagliato!

Ecco il perché di quel decalogo dei “10 modi in cui il tuo cervello ti boicotta” dell’articolo menzionato nel cappello introduttivo. Per analogia ho scelto 5 di quei 10 punti, selezionati e rimaneggiati sulla base di esperienze e studio personali, per stilarne la mia top 5:

  1. L’Energia Decisionale limitata: un sinonimo di “energia decisionale” potrebbe essere la “forza di volontà” che ci permette di prendere le decisioni e di metterle in pratica.

Maggiore è la complessità della decisone da prendere e maggiore è l’energia richiesta per prenderla.

Una volta esaurita questa energia diventa difficile sforzarsi ulteriormente su altre decisioni, è il tipico problema di chi, per lavoro o studio, deve impegnarsi molto per conseguire dei risultati – soprattutto se si lavora controvoglia, affaticandosi doppiamente – e che, una volta rincasato non resiste a mangiare, fumare o bere eccessivamente: non è per pigrizia, ma per mancanza di “energia decisionale”.

In Breve : l’energia decisionale esiste, è limitata e viene consumata dalle decisioni e dagli sforzi di volontà che facciamo, se vogliamo cambiare abitudini (vizi e debolezze), facciamolo un passo alla volta, perché grossi cambiamenti implicano grandi dispendi di energia, quando rimaniamo a secco qualsiasi sforzo di volontà fallirà.

  1. L’Errato Positivismo: siamo dei positivisti, sempre.

Non fraintendetemi, non intendo dire che vediamo tutti il bicchiere mezzo pieno, ma che non siamo abituati a ragionare “scientificamente”, cioè per falsificazione delle nostre tesi.

Ci facciamo un’opinione – molte volte frutto di sensazioni, più che di ragionamenti – e perseveriamo in quella direzione, tralasciando gli aspetti che violano la tesi iniziale, catalogandoli come “eccezioni” alle nostre regole.

Questo aspetto viene molte volte sfruttato dai media per inquadrare azioni e personaggi nel modo a loro più congeniale e per alimentare l’interesse per un certo tipo di notizie.

> > **_In Breve_** _: "Se sei un martello, tutto ti sembrerà un chiodo". Attraverso le lenti deformanti dei nostri pregiudizi diamo una lettura del mondo il più delle volte sbagliata, non riuscendo a cambiare opinione anche davanti all'evidenza. _ > > > > _Ragionare "per falsificazione" ci farà vedere il mondo sotto punti di vista finora ignorati._ > >

  1. La Sindrome da Menù Ammiccante: ricordate la scenetta de “La Vita è Bella” in cui il cameriere-Benigni consiglia sagacemente cosa mangiare al cliente, esaltando la leggerezza delle portate disponibili?

In modo del tutto analogo siamo inviati a comprare “La tagliata fine di bufalo canadese con contorno di funghi trifolati e crudité al pinzimonio” da 20€, mentre non facciamo caso alla solita “tagliata classica” che ci piace lo stesso, ma che costa 10€.

Il 99% dei clienti sceglie il primo piatto perché il venditore ha già deciso per loro, descrivendolo così accuratamente, mentre il secondo diventa quasi parte dello sfondo.

> > **_In Breve_** _: Indipendentemente dai gusti, la descrizione, la posizione, la grafica e successione delle scelte nei menù (come nei reparti dei negozi) viene creata DAI venditori PER i consumatori. _ > > > > _Ciò che è maggiormente visibile è quello che fa guadagnare di più al venditore, abituiamoci a "cercare" quello che vogliamo, senza accontentarci di quello che ci persuadono a volere._ > >

  1. La Trappola dei Prezzi Relativi: entrate in un negozio con un idea vaga su cosa e a che prezzo comprare, uscite avendo speso una cifra molto superiore alle vostre aspettative, per qualcosa che in seguito si è rivelato inadatto alle vostre esigenze.

Situazione già vissuta, vero?

Siete stati vittima della Trappola dei Prezzi Relativi: ogni negozio – tanto virtuale quanto reale – è farcito di prodotti, da quelli più dozzinali, venduti a prezzi altrettanto ridicoli, fino ai più professionali, ma dal costo proibitivo.

Il compratore che non ha le idee chiare e che reputa le proprie esigenze “nella media” sceglierà quei prodotti a metà tra gli scarsi e gli eccelsi.

La trappola – tesa dai venditori – sta proprio nel posizionare i prodotti su cui guadagnano maggiormente in questa fascia intermedia e, massimizzando il divario di prezzo tra il prodotto migliore e quello peggiore, direzionare il compratore verso questi ultimi.

> > **_In Breve_** _: mai buttarsi sulle prime offerte, cercare in almeno 4-5 negozi, stilare una lista di possibilità, scegliete un prezzo – che siamo disposti a pagare a priori – ed evitare di abboccare alla trappola dei Prezzi Relativi._ > >

  1. Le Profezie Auto-Avveranti: “Quella materia è complicata, non sono mai andato bene, ora che devo farci un esame e non lo passerò mai”.

Puntualmente questo tipo di ragionamento porta alla conferma di una profezia che può essere definita, a tutti gli effetti, auto-avverante : ci convinciamo – nel nostro subconscio – della nostra inettitudine nel fare qualcosa e il fiasco è assicurato.

Indisposizione naturale? No, semplice auto-convincimento.

Ci mettiamo in uno stato di coscienza che ci indispone alla materia – qualsiasi sforzo profuso in essa è da noi giudicato inutile e vano –, ci focalizziamo su dettagli inutili, perché li riteniamo fondamentali per la riuscita, deviando gli sforzi dalle pratiche realmente necessarie, in una parola: falliamo.

> > **_In Breve_** _: Siamo suscettibili alle profezie auto-avveranti, usiamole a nostro vantaggio: pensare positivo innesca un circolo virtuoso che nasce dal considerarsi brillanti – "smart" – in quello che si fa, che porta a focalizzarsi sugli aspetti – così come gli esiti – positivi, che a sua volta accrescerà ulteriormente la nostra autostima, preparandoci ad affrontare con ancora più audacia le nuove sfide._ > >

Ora che avete le armi non vi resta che combattere la vostra battaglia contro il vostro cervello, la spunterete?