Arcania Gothic 4, la recensione.
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Arcania Gothic 4, la recensione.

Gothic I, II, III…

La saga di_ Gothic_, iniziata nel lontano 2001 con il primo capitolo dall’omonimo titolo, continua oggi con il quarto episodio, intitolato Arcania Gothic 4.

Benvenuti sull’isola di Feshir.

Il nuovo episodio ha inizio da Feshir, una piccola isola serena e tranquilla. Qui abita un pastore (il giocatore di turno) il cui scopo iniziale è quello di ottenere la mano della bella Ivy. Per ottenerla però dovrà superare alcune prove, tra uccidere fastidiosi ratti o antipatici Goblin.

L’isola rappresenta in pratica un vero proprio tutorial per il giocatore nonché il primo contatto con il coloratissimo mondo di Arcania Gothic 4. In questo modo si avrà possibilità di conoscere meglio e di impratichirsi con il proprio personaggio, con l’interfaccia di gioco e con le prime tattiche di combattimento.

Vendetta!

Superate le prime prove tuttavia un triste evento sconvolge i piani del nostro personaggio: l’isola è stata attaccata e tutti i suoi abitanti, Ivy compresa, uccisi. Perchè una simile violenza?

Toccherà al giocatore risolvere il quesito e scoprire la verità, tra mappe sempre più vaste e vecchie conoscenze.

Semplicità e immediatezza.

Punto di forza di Gothic 4è la sua semplicità e immediatezza : l’interfaccia è  semplice, immediata e facile da gestire e lo stesso si può dire per la maggior parte delle sue missioni.

Il motore grafico inoltre (anche se richiede un buon pc per poter giocare al meglio) ci regala splendidi e dettagliati paesaggi e ambientazioni, tra paludi, foreste e castelli. Regalandoci di volta in volta nuovi personaggi, nuove creature e nuovi oggetti.

I punti deboli.

Nei punti di forza di Gothic 4 si nascondono però anche le debolezze dell’intero videogioco: le missioni a lungo andare si rivelano ripetitive (consistendo il più delle volte in uccidi questo o quello) e la mappe si dividono a loro volta in mini zone esplorabili con limitati nemici. Quello che viene meno quindi, anche rispetto ai precedenti episodi, è la possibilità di esplorare in piena libertà l’intero mondo che è nostra disposizione.

La trama infatti si sviluppa su binari precostituiti e al giocatore non rimane che vederla evolversi passo dopo passo, zona dopo zona. E le sue scelte non possono influire sul suo sviluppo.

Infine anche la caratterizzazione del personaggio è carente. Le abilità sono poche e dalla scarsa utilità e i punti di avanzamento disponibili per far crescere il personaggio sono insufficienti.

Quest’ultimo potrà svilupparsi solo nel combattimento corpo a corpo, in quella distanza o in una scuola magica (di acqua, fuoco o luce).

In conclusione quindi un buon RPG che però,viste le molte aspettative, i suoi illustri predecessori e i suoi punti deboli lascia al giocatore l’amaro in bocca.