Iros
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Iros

Avete presente Heroes? Quel telefilm coi tipi che a un certo punto sviluppano super-poteri stra-fighi e ne fanno di cotte e di crude fino all’episodio finale dove il bene vince sul male e il mondo è salvo per l’ennesima volta?

Bene, prendete la famosa serie della NBC, toglieteci tutto, o quasi, e metteteci dentro i Gem Boy e Bob Ferrari, agitando Q.B., se avete seguito la ricetta, dovreste avere un intruglio verde lattiginoso, dal tipico sapore ermetico e dall’odor d’incanto.

Capito tutto, no?

Nelle ascelle del supereroe

Se non avete mai sentito parlare dei personaggi del cappello introduttivo, datemi due paragrafi e vi spiego tutto.

Bob Ferrari è bolognese e al contempo comico, regista, sceneggiatore e autore televisivo. Dalla buona presenza comica e dall’indole poliedrica è colui che, insieme a Davide Marcheselli, ha scritto la prima stesura del film – che al tempo si chiamava “Crypto Night”.

I Gem Boy, storica band demenzial-rock bolognese, saldamente capitanata dal cantante Carletto e ultimamente conosciuta dal pubblico “mainstream” grazie alla partecipazione della versione “redux” del gruppo (chiamata Gem Boy Bikini e composta da Carlo e Max, il tastierista) alla trasmissione Colorado Cafè.

Dall’incontro di questo dinamico duo – avvenuto grazie all’attrice Belinda Bertolo, che nel film interpreta Emma, la ragazza del protagonista – la pellicola ha finalmente visto la luce: prodotta dal basso– cioè coi loro soldi – e col contributo di comparse trovate tramite il loro blog e Facebook.

Le location sono quelle nostrane, divise tra la fumetteria Alessando Distribuzioni di via Borgo San Pietro a Bologna, Casalfiumanese, il Parco Acque Minerali e l’hotel Mulino Rosso di Imola.

Da Zero e Hero?

La storia raccontata nel film è quella di Jaxon Peel, un quarantenne un po’ sfigato, che di lavoro fa l’uomo delle pulizie in una grande società di software – la Ozumi– ed è affetto da un’ossessione maniacale per agli albi a fumetti ed i supereroi che li popolano.

L’ossessione del poveretto è tale da portare Jaxon a credersi un supereroe – con super-poteri a corredo.

Per curarsi da quest’ossessione e dalle crisi di panico che lo cacciano in assurde situazioni, con conseguente grappolo di figuracce, deve assumere una medicina prescrittagli dalla sado-sexy-dottoressa Tirone.

Il mondo di Jaxon subirà un – meritato – scossone, quando, per caso, perderà la propria medicina e comincerà a sviluppare– o meglio a scoprire – veri superpoteri, come la vista a raggi X e il super-udito.

Parallelamente alla storia di Jaxon, si svolge la ricerca di Mente(Carletto), il venditore di fumetti dai poteri mentali (ma va?), alla ricerca del supereroe perduto, conosciuto col nome di Capitan Destino.

Buona la prima

Nascondere il carattere palesemente amatoriale del film sarebbe una presa in giro, al contrario proprio tenendo conto del budget risicato fino all’osso e dell’assoluta non professionalità (nel senso che non lo fanno di lavoro) di interpreti e stuff,la standing ovation è d’obbligo.

Del resto i lavori di ri-doppiaggio di Carletto (CarlettoFX, se non avete visto Star Whores o Greassini, rimediate subito!), hanno fatto scuola ed hanno abituato il pubblico a standard molto alti, pur rimanendo una produzione assolutamente amatoriale.

Le risate sono tante e pulite – altro che cine-panettoni e boiate del genere –, coadiuvate da un buon montaggio che riesce a svolgere con leggerezza la trama, pur concedendosi alcuni – pochi – “scivoloni”.

A fare capolino saranno, tra cammei e personaggi secondari, volti noti di musica e spettacolo come Caparezza o Cristina d’Avena, passando per la truppa di Colorado Cafè con Giacobazzi, Pizzocchi, Baz, Vasumi, Dondarini, Ceffo, Poltronieri, Migone e tanti altri.

Augurando a Bob, Carletto e al resto dello staff un “in bocca al lupo” per la diffusione di questa pellicola, non posso far altro che consigliarvene la visione (trovate date e informazioni sul blog del film).

Aspettatevi l’inaspettato!