Transformers 3, trama e recensione.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Transformers 3, trama e recensione.

L’Apollo 11.

E’ il 20 luglio 1969 e il mondo sta trattenendo il fiato per i primi passi dell’uomo sulla luna. Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità certo, ma in realtà, per la gioia di tutti gli appassionati di cospirazioni e complotti, lo scopo della missione dell’Apollo 11 è tutt’altro : esplorare e raccogliere informazioni su un’astronave aliena schiantatasi sul suolo lunare molti anni prima dell’arrivo dell’uomo.

Quarantanni dopo sulla Terra l’alleanza tra Autobot e umani per sconfiggere gli ultimi Decepticon nascosti sul pianeta è diventata una realtà e il giovane Sam, dopo aver salvato il mondo in almeno 2 occasioni, si è trasferito a Washington in cerca di lavoro.

Qui il ragazzo convive con la sua nuova fidanzata Carly e dopo una serie di sfortunati colloqui di lavoro ha ottenuto un impiego da porta lettere all’interno di un importante azienda della città.

Una nuova minaccia.

Tutto sembra andare per il meglio ma la pace raggiunta sulla Terra è destinata nuovamente ad avere breve durata.

Durante una missione presso Černobyl’ infatti gli Autobot e i loro alleati umani scoprono uno strano dispositivo alieno e si scontrano con Shockwave, il Transformers che finora aveva governato Cybertron attraverso la tirannia.

Per Optimus Prime, gli altri Autobot e Sam non è altro che l’inizio di una nuova battaglia per salvare l’intero pianeta.

La serie cinematografica.

Ancora una volta ecco sul grande schermo Shia LaBeouf e gli ormai popolari giocattoli della Hasbro, in una pellicola, la terza, destinata a concludere la prima serie cinematografica destinata ai Transformers.

Se lo stile è quello di sempre, massicce dosi di azione, interrotte qua e là da battute e brevi spunti di riflessione, le vere novità giungono sopratutto dal cast, per certi versi rivoluzionato.

Rosie o Megan?

Cacciata via Megan Fox per via delle sue poco prudenti affermazioni (la stessa infatti ha equiparato il regista Michael Bay a Hitler) sul set è giunta la modella britannica Rosie Alice Huntington-Whiteley, bella, bellissima, ma poco incisiva e in una parte di dubbia consistenza. Come faccia poi l’attrice a correre tra le macerie di interi grattacieli distrutti senza sporcarsi un minimo rimarrà tra l’altro sempre un grosso mistero.

Oltre alla modella inglese ecco il bello e dannato Patrick Dempsey in un ruolo tutto da scoprire; John Malkovich nelle vesti di un datore di lavoro a dir poco stravagante e Alan Tudyk, guardia del corpo di quel John Turturro già visto nei capitoli precedenti.

Autobot vs Decepticon.**

La pellicola da parte sua, convince fino ad un certo punto, vuoi per la sua eccessiva durata (oltre le 2 ore e 30), vuoi per il rischio di proporre sul grande schermo scene già viste e riviste in altri film (come, tanto per ricordarne uno, La guerra dei mondi di S. Spielberg), vuoi per sue le carenze narrative.

La stessa tuttavia regala agli spettatori alte dosi di spettacolarità attraverso gli scontri che vedono coinvolti gli Autobot, i loro alleati umani e i crudeli Decepticon e mostra un’affascinante rivisitazione degli ultimi 60 anni della storia dell’uomo e dell’esplorazione spaziale.

Una pellicola certamente migliore del secondo episodio, bella quasi o quanto il primo.