A ferro e fuoco. La capitale inglese da alcuni giorni è preda di violenze, disordini, incendi e saccheggi.
Tutto è cominciato sabato notte nel quartiere di Tottenham quando una manifestazione tenutasi davanti ad un commissariato per protestare contro l’uccisione di un uomo da parte della polizia londinese è degenerata in violenza con auto e autobus incendiati e assalti a banche e negozi.
L’uccisione è avvenuta lo scorso giovedì nel quadro di un’operazione di una squadra speciale anti-crimine della Metropolitan Police. Nel corso della sparatoria che ne è seguita è rimasto ucciso un uomo, un cittadino britannico di 29 anni e di colore, che a quanto pare stava tentando di sfuggire all’arresto.
I disordini si sono poi sviluppati in altri quartieri di londra e a Birmingham, la seconda città del paese. Qui bande di giovani a volto coperto hanno sfidato la polizia, dandosi poi al vandalismo con decine di vetrine di negozi infrante.
A Brixton invece centinaia di persone hanno saccheggiato un grande magazzino, lanciando pietre contro gli agenti. Altri danni si registrano poi a Oxford Circus, nel cuore turistico della capitale mentre scontri tra bande di giovani e la polizia sono avvenuti nei quartieri di Enfield e di Hackney.
Il bilancio provvisorio dei disordini è di oltre oltre 215 persone arrestate, 25 incriminate e 35 agenti feriti. Per fronteggiare l’emergenza è stato convocato d’urgenza un summit con la presenza del ministro degli Interni britannico, Theresa May, rientrata precipitosamente a Londra dalle vacanze, e dei vertici delle forze dell’ordine.