Dopo che l’improvvisa svolta nel conflitto libico ha visto i ribelli attaccare e conquistatore la capitale del paese è ora caccia aperta all’ex rais Mu’ammar Gheddafi.
Dato che la conquista del complesso fortificato del rais situato a Tripoli non ha portato alcun risultato utile, le ricerche si sono concentrate nelle ultime città in mano ai governativi come Sirte, la città natale del rais in questi giorni bombardata dai caccia Nato. Non è però del tutto escluso che Gheffdadfi si trovi ancora nella capitale.
Un’ulteriore pista porta all’Algeria dato che un convoglio di 6 Mercedes blindate ha attraversato la frontiera dei 2 paesi. I vicoli sono stati intercettati dai ribelli ma quest’ultimi non sono riusciti a fermare la loro fuga. L’Algeria dall’inizio della guerra ha assunto un atteggiamento neutrale nei confronti del conflitto civile libico e non ha mai riconosciuto il Consiglio nazionale transitorio quale interlocutore.
Nel paese libico intanto la situazione è in continuo divenire e proseguono combattimenti, scontri ed episodi di violenza. Anche nella stessa Tripoli, controllata quasi interamente dai ribelli, dove forze fedeli all’ex rais hanno organizzato contrattacchi nei pressi dell’aeroporto.
Oltre ai combattimenti proseguono le macabre scoperte : dopo le miserabili condizioni dell’ospedale del quartiere di Abu Sali a Tripoli, pieno di feriti in pessime condizioni e di cadaveri, altri corpi senza vita sarebbero stati rinvenuti, secondo la testimonianza di un corrispondente di Sky News, in un magazzino nella parte sud della capitale. E mentre le forze fedeli all’ex rais avrebbero giustiziato numerose persone nel corso della loro precipitosa fuga un rapporto confidenziale dell’Onu accusa anche le truppe ribelli di crimini e abusi.
Nel frattempo la caccia all’ex rais, fuggito chissà come e chissà dove e braccato sia dai ribelli sia dalle potenze occidentali intervenute in Libia, continua.