Nuova tegola per Facebook in Germania. Il garante della privacy dello Stato dello Schleswig-Holstein,Thilo Weichert, ha intimato ad aziende e istituzioni di rimuovere il pulsante “like” (mi piace) dai loro siti e di chiudere le loro pagine sul social network. Questo perché Facebook violerebbe le leggi tedesche ed europee facendo passare i dati immagazzinati da Facebook nei suoi server Usa.
L’accusa del garante riguarda il fatto che gli utenti che visitano Facebook o utilizzano un plug-in saranno monitorati dalla compagnia per due anni. Facebook, è l’accusa di Weichert, incamera le informazioni lasciate da utenti e non utenti e costruisce anche profili personalizzati giudicati illegali dal garante.
La difesa del social network non si è fatta attendere. Un portavoce di Fb ha ammesso che la società può vedere le informazioni come l’indirizzo Ip degli utenti che visitano un sito cliccando sul bottone “mi piace” tuttavia questi dati tecnici vengono cancellati entro 90 giorni.
Non è la prima volta che la rigida Germania si è scontrata con il social network più famoso al mondo. Già lo scorso anno il ministro tedesco per la protezione dei consumatori, Ilse Aigner, aveva lamentato la scarsa tutela accordata da Fb alla riservatezza degli utenti. «Numerosi controlli della privacy sono stati migliorati, ma quel che è stato fatto non è sufficiente ed è in violazione della legge tedesca».
Nel mirino era finita l’introduzione di nuove funzioni che mettono automaticamente in condivisione i dati degli utenti con parti terze. «Una società Usa che guadagna denaro in Germania - aveva detto Aigner - non può ignorare questo. Non è molto facile controllare installazioni e molte opzioni devono essere cambiate dagli utenti».