Giro della Padania, polemiche e contestazioni.
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Giro della Padania, polemiche e contestazioni.

Non c’e pace per il Giro della Padania, la gara ciclistica che in questi giorni ha suscitato tante polemiche e contestazioni.

L’ultimo episodio si è verificato in territorio parmense durante la tappa di Salsomaggiore, la terza del giro.

Al passaggio dei ciclisti lungo la salita del Poggeto a pochi chilometri dall’arrivo di Salsomaggiore una trentina di manifestanti tra militanti di Rifondazione Comunista e Cgil hanno cercato di interrompere la corsa, sdraiandosi sull’asfalto o formando una specie di barriera umana.

Momenti di tensione si erano comunque già verificati prima dell’arrivo dei ciclisti quando alcuni contestatori avevano sistemato ai lati della strada cartelli del tipo “Lega padrona” o “Tornate nelle caverne”. Le scritte in questione avevano suscitato i malumori di un gruppo di ciclisti amatoriali del posto. Da qui insulti e spintoni tra le due opposte fazioni.

Contestazioni e polemiche accompagnano il Giro fin dalla prima tappa, con tanto di  insulti e sberle in faccia ai corridori. Prima a Mondovì, in piemonte, durante la prima tappa poi a Torretta di Savona, in Liguria, durante la seconda. In entrambi i casi proteste, contestazioni e tentivati di bloccare la corsa.

Si è invece svolta senza incidenti la quarta tappa, la Noceto-San Valentino di 175 chilometri. Oggi l’ultimo fatica per i corridori, la Rovereto - Montecchio Maggiore di 170 chilometri. Favorito per la vittoria finale Ivan Basso, vincitore della quarta tappa e primo con 48 secondi di vantaggio sul secondo, il campione italiano Giovanni Visconti.