Come sapete all’interno della manovra finanziaria 2011 è stato previsto l’aumento dell’IVA – Imposta a Valore Aggiunto per i più smaliziati – che passa dal 20 al 21%.
Ebbene il termine ultimo dell’utilizzo dell’IVA al 20% decade domani. Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo
Così si chiama il decreto trasformato in legge che ha imposto l’aumento del’aliquota ordinaria dell’IVA, che al contrario lascia invariate quella minima e quella ridotta rispettivamente:
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Minima - 4% - applicata sui generi di prima necessità quali alimentari, acqua, stampa, ecc.
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Ridotta - 10% - applicata su servizi turistici – alberghi, bar, ristoranti, ecc. – e su alcuni prodotti alimentari, così come per le operazioni di recupero edilizio.
Tutti gli altri prodotti che ricadono nella normale aliquota verranno tassati al 21%.
Ma cosa cambia nelle tasche degli italiani? Tutti i prodotti che non rientrano nelle aliquote riportate sopra – elettronica, televisori, mezzi di trasporto, giocattoli, detersivi, servizi, carburanti, caffè, alcolici, si potrebbe andare avanti all’infinito –sono soggetti all’aumento della tassazione, così come le fatture che devono ancora essere saldate – quindi sbrigatevi ;) – e tutti i pagamenti che verranno effettuati dopo l’entrata in vigore della norma.
Intanto le associazioni dei consumatori temono l’ennesimo aumento dei prezzi che, se da una parte rimpingua l’erario statale, dall’altra deprime i consumi e pesa sullo sviluppo delle famiglie, sopratutto quelle che tra disoccupazione e cassa integrazione fanno fatica ad arrivare a fine mese.
Sperando che la manovra risani seriamente le casse dello stato e non sia solo un’ulteriore balzello sul capo degli italiani,d’ora in avanti si dovranno fare i conti con quell’1% in più.