Se già avete le scatole girate per gli aumenti del ticket e per i moduli che in questi giorni state provando a compilare per cercare di godere di qualche esanzione, bene questo articolo ve le farà ancora più ruotare.
Grazie ai radicali, infatti, sono state rese pubbliche le cifre dei rimborsi per spese sanitarie dei parlamentari.
A noi poveri contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati, ossia non quella fruibile attraverso il sistema sanitario nazionale, ma tramite assistenza privata finanziata da Montecitorio nel 2010 è costata ben 10 milioni e 117mila euro.
Va inoltre ricordato che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli ma anche a 1109 loro familiari compresi.
Ecco nel dettaglio le singole voci
- Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche;
- Tre milioni di euro per ricoveri e interventi (ovviamente eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private);
- 976mila euro per fisioterapia;
- 698 mila euro per visite varie;
- 488 mila euro per occhiali;
- 257 mila euro la psicoterapia;
- 28mila e 138 euro per sclerosante (per curare i problemi delle vene varicose);
- 3mila 636 euro per visite omeopatiche.
Ovviamente i deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.
Come se già tutto ciò non fosse scandaloso, non tutte le spese sono state dichiarate dai parlamentari. Il fondo infatti comprende anche la balneoterapia, la shiatsuterapia, il massaggio sportivo, la elettroscultura (ginnastica passiva) e dulcis in fundo la chirurgia plastica, ma di queste prestazioni non abbiamo cifre alla mano.
Nessuno ovviamente vieta ai parlamentari di farsi un’assicurazione sanitaria ma visti i loro stipendi credo che possano permettersi di pagarsene una privata.