Il caporale Gilad Shalit è libero. Il soldato israeliano rapito nel 2006 da un commando palestinese è tornato a casa dopo 5 anni di prigionia nella striscia di Gaza.
Gilad è stato trasferito da Gaza in territorio egiziano all’altezza della città di Rafah con un Suv. Da qui è stato preso in consegna dall’esercito israeliano che poi lo ha poi portato nella base militare israeliana di Tel Nof. Ad attenderlo, oltre ai genitori, il premier Benjamin Netanyahu accompagnato dalle autorità.
Israele a sua volta ha liberato più di 1000 prigionieri palestinesi detenuti nelle proprie carceri. Tramite convogli i detenuti saranno quasi tutti liberati in territorio palestinese, quelli ritenuti dagli israeliani più pericolosi invece saranno esiliati in Giordania, Turchia, Qatar e Siria.
L’accordo è rimasto in bilico fino all’ultimo, solo nella tarda serata di ieri infatti la Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso presentato dai parenti delle vittime di attentati commessi da alcuni dei detenuti palestinesi rilasciati.
La liberazione di Gilad in cambio del rilascio dei detenuti palestinesi è stata condiviso dal 79% dei cittadini israeliani.
L’accordo ha già avuto effetti positivi nell’ottica del processo di pace in medio Oriente : Ue, Usa, Russia e Onu hanno annunciato una riunione per il 26 ottobre prossimo cui parteciperanno anche israeliani e palestinesi, anche se in incontri separati con i grandi della Terra.
La mediazione dell’Egitto tra Israele e l’organizzazione di Hamas si è poi rivelata fondamentale per il raggiungimento del compromesso, un compromesso che ora potrebbe generare una fase nuova e diversa, meno tesa e più dialogata, dei rapporti di Israele con Egitto e Hamas e viceversa.