In Francia 30mila donne verranno richiamate per farsi sostituire le protesi al seno. In Belgio l’agenzia sanitaria ha ordinato esami clinici sistematici.
Tutta colpa delle protesi Pip, difettose e quindi pericolose per la salute.
Nel vecchio continente è allarme e in quasi tutti i paesi europei sono scattati controlli e verifiche.
Ieri si era poi diffusa la notizia che l’Interpol avesse emesso un avviso di ricerca internazionale nei confronti del fondatore della società che produce le protesi incriminate, tal Jean-Claude Mas. Oggi la precisazione : Mas non è ricercato per la vicenda delle protesi ma per un reato, commesso in Costarica, di guida in stato di ebbrezza (per il quale è stato condannato in contumacia a 3 anni).
Le protesi, fabbricate dal 2001 dall’azienda francese (ma fuori mercato dal 2009), sono sotto accusa perché fabbricate con un silicone diverso da quello dichiarato alle autorità sanitarie. Un materiale destinato ad usi industriali, quindi più economico ma meno sicuro che può rompersi, bucarsi o addirittura esplodere con tutte le conseguenze del caso.
In Italia sono all’incirca 4.300 le protesi Pip impiantate. Il Ministro della Salute, oltre ad essere in contatto con il suo collega d’oltralpe, ha istituito un gruppo di lavoro in modo da monitorare la situazione e fornire tutte le informazioni utili.
Per le donne che non ricordano o conoscono la marca della propria protesi è consigliato recarsi dal chirurgo che ha eseguito l’intervento per chiedere informazioni oppure, se questo non è possibile, fare comunque indagini e visite di controllo.