Sono 120mila le persone scese in piazza Sakharov a Mosca per protestare contro Putin e i brogli denunciati dalle forze di opposizione nelle scorse elezioni legislative del 4 dicembre (ma secondo la polizia sono molto meno, “solo” 28mila). I dimostranti, sfidando gelo e neve, chiedono la riapertura delle urne.
Tra la folla spuntano nastri bianchi (il simbolo della protesta) e palloncini bianchi o arancioni (come simbolo del partito di opposizione Parnas). Alla manifestazione partecipano scrittori, blogger ed ex presidenti come Mikhail Gorbaciov.
La polizia, a differenza della scorsa manifestazione del 10 dicembre, non ha blindato pesantemente l’evento ma si è limitata a controllarne gli accessi con una cinquantina di metal detector e sorvegliare il raduno dall’alto con gli elicotteri.
Tra gli slogan della folla spiccano quelli contro Putin, Medvedev, il presidente della Commissione elettorale e il partito del premier Russia Unita.
Visto che Putin aveva deriso i manifestanti paragonandoli a preservativi per tutta risposta la piazza si è riempita di foto del Primo Ministro russo dentro un condom.
Altre iniziative si stanno svolgendo simultaneamente in molte altre città della Russia come Vladivostok, Vlagoveshechensk e Khabarovsk. In mattinata la polizia ha arrestato alcune giovani attivisti nella metropolitana di Mosca.
Curiosamente la ribellione cade proprio nei giorni del ventesimo anniversario della fine dell’URSS.