Secondo atto per la fortunata serie partorita dalla mente di Guy Ritchie.
Prevedibile Watson!
Sherlock Holmes - Gioco di Ombre
La nuova pellicola del detective più arguto e famoso del mondo prende piede poco dopo gli eventi narrati alla fine del primo capitolo.
Watson sta per sposarsi e Holmes continua nel trattare casi irrisolvibili per i comuni mortali tra improbabili travestimenti ed allegre scazzottate.
Intanto l’Europa è diventata una polveriera in procinto di esplodere.
L’anno è il 1891, gli sgoccioli della “Belle Epoque”.
I governi del vecchio continente non vedono l’ora di misurarsi in un conflitto supportato dall’industria bellica e gruppi anarchici conducono una lotta intestina per mezz’Europa a suon di attentati e bombe.
I prodromi di quella che verrà ricordata come la Prima Guerra Mondiale.
Io vedo tutto
Salto di qualità per il detective steampunk di Ritchie che lascia la “piccolezza” della City per confrontarsi, su scala internazionale, con la Storia – con la “S” maiuscola.
Il regista di Snatch sembra aver fatto tesoro della lezione del primo capitolo, cogliendone le imperfezioni ed i punti di forza.
In questa nuova pellicola troviamo uno Sherlock ancora più geniale ma al contempo sconclusionato nella vita di tutti i giorni, a fargli da spalla e contraltare ci sarà il sobrio – ma non troppo – Watson.
Questa volta il nemico da sconfiggere è nientemeno che il perfido professor Moriarty, l’unico capace di reggere una partita alla pari con Holmes, la nemesi perfetta che Doyle creò per il proprio personaggio.
Grazie a questo dualismo la tensione del film è palpabile fino alla fine, dosandone bene i tempi con l’uso di naturali quanto calcolati stacchi di azione pura e comicità.
Alla “vecchia” e ben rodata squadra composta dal dinamico duo Watson-Law Holmes-Downey Jr., si affianca l’outsider Stephen Fry, ottimo nell’interpretare il bolso quanto geniale fratello di Holmes, Mycroft.
In conclusione un ottimo lavoro da parte di Ritchie che riesce nell’arduo compito di estrarre i punti di forza del capitolo precedente e del Sherlock letterario, sfornando un film finemente levigato per deliziare il palato di fan e spettatori occasionali.
The End ?