La casa rimane al centro dell’attenzione del Governo. L’esecutivo, dopo aver introdotto l’Imu, è pronto a intervenire sul catasto e a riformarne i valori.
L’obiettivo è quello di adeguare i valori catastali degli immobili a quelli di mercato per favorire una maggiore equità nella determinazione delle basi imponibili e tra i diversi territori urbani. All’adeguamento dei valori dovrebbe seguire una diminuzione delle aliquote.
Tra le novità due quelle di maggior rilievo: il passaggio dall’attuale sistema per categorie e classi ad uno che tenga conto della localizzazione e delle caratteristiche edilizie e la sostituzione del criterio dei vani con quello dei metri quadrati.
Oggi solo le abitazioni sono suddivise in 11 classi ma spesso questa suddivisione, visto i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, non rispetta più la realtà. La classificazione dell’immobile in una categoria e in una classe di valore è rimasta quella delineata dall’originario impianto normativo del catasto e gli unici aggiornamenti sono riconducibili a comunicazioni effettuate dai soggetti interessati, come in occasione di attività di ristrutturazioni e variazioni edilizie.
La seconda novità riguarda invece la sostituzione, per abitazioni e uffici, del “vano” come unità di misura della consistenza a fini fiscali Al suo posto ci sarà la “superficie” espressa in metri quadrati.
La revisione del catasto diventerà la base su cui applicare tutte le imposte sugli immobili, in primo luogo l’IMU, l’Imposta Municipale Unica appena introdotta.