SOPA al vaglio e Wikipedia va in sciopero per 24 ore
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SOPA al vaglio e Wikipedia va in sciopero per 24 ore

Per chi non avesse seguito la scena main-stream del Web degli ultimi mesi, vi aggiorno dicendovi che gli Stati Uniti stanno valutando l’approvazione di due leggi, PIPA e SOPA, rispettivamente acronimi di PROTECT IP Act e Stop Online Piracy Act.

Dai titoli si potrebbe pensare che siano delle leggi pro Internet e contro il fenomeno della pirateria, al contrario, per i termini che contengono, hanno fatto subito alzare le barricate di siti come Wikipedia, Wordpress, Reddit, BoingBoing, Google, Facebook, EOL, Twitter, eBay, Linkedin e tanti altri.

Per questo nella giornata di oggi alcuni dei siti citati sopra (Wikipedia, Wordpress, Reddit, etc.) si auto-oscureranno per protesta.

Perché? Semplicemente perché, come per tutte le leggi anti-pirateria, l’oggetto della contesa rimane sempre i termini coi quali viene identificato il “pirata” o la “pirateria” in generale.

Secondo molti tecnici di settore, PIPA e SOPA sarebbero del tutto inefficaci per contrastare la vera pirateria – chi commercia materiale coperto da copyright – e al contrario rappresentano una seria minaccia alla libera circolazione di idee e conoscenza.

Che sia la solita dimostrazione che, al contrario di quanto dovrebbe accadere, non sono i tecnici a fare le leggi ma politici che del problema che trattano sanno poco o niente e eventualmente risentono delle pressioni delle major produttrici?  (abbiamo avuto recentemente un esempio analogo anche nel Bel Paese)

Pirati, per imposizione

Dando un’occhiata più approfondita alle leggi made in USA, ci si accorge che, potenzialmente, i loro effetti possono estendersi ben oltre il territorio dello zio Sam, tanto da prevedere l’estradizione di cittadini non USA, nel caso questi abbiano infranto le leggi del diritto d’autore degli Stati Uniti - anche risedendo e utilizzando servizi locati al di fuori del territorio statunitense.

Se approvate, SOPA e PIPA danno il potere a case cinematografiche, discografiche ed editori di far chiudere e rimuovere dai motori di ricerca qualsiasi sito che sia accusato (da loro) di ospitare un qualunque contenuto (giudicato da loro) che viola il diritto d’autore: giudice, giuria e carnefice.  Menzionare siti di file-sharing – o magari anche solo l’aver scritto la parola “filesharing”, chissà – potrebbe dare la possibilità dai suddetti soggetti di disporre la chiusura coatta del sito.

Wikipedia ha lasciato accessibili le pagine relative alle due leggiSOPA e PIPA e in modo analogo Reddit, Google e altri hanno esteso comunicati di protesta, arrivando perfino alla Casa Bianca, che si è espressa a sfavore delle due leggi.

Unico contraltare: MPAA, la Motion Picture Association of America che ha liquidato la protesta come una “sceneggiata pericolosa”, mentre in realtà sono in pericolo dei posti di lavoro americani.

Per quanto se ne continui a legiferare, la pirateria e la sua definizione è tutt’ora un argomento di discussione, che vede contrapposti il diritto di espressione e quello d’autore – benchè attualmente venga declinato ad uso e consumo delle major produttrici.

Sarebbe bello se si desse la possibilità ai tecnici di trattare questi argomenti, ma forse non è questo, il vero interesse della politica.