Idee per una vacanza: il lago Maggiore (parte I)
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Idee per una vacanza: il lago Maggiore (parte I)

Suggestivo, affascinante, romantico. Sono tanti gli aggettivi che possono descrivere lo scenario offerto dal lago Maggiore, con le sue ville, i suoi giardini e i suoi borghi.

Una meta ideale per chiunque voglia trascorre diverse giornate all’insegna del relax e della natura, senza dimenticare il grande patrimonio artistico e culturale custodito lungo le sue sponde.

Quelli che seguono sono quattro possibili itinerari di visita, situati prevalentemente lungo la sponda piemontese dello specchio d’acqua e concentrati in un arco temporale di tre giornate e mezzo. Un percorso impegnativo, coinvolgente e tutto da vivere.

Primo giorno : stresa - isola bella - isola dei pescatori - isola madre.

Il primo itinerario parte da quella che è ritenuta la perla del lago Maggiore : Stresa. La cittadina, oggi un piccolo comune al di sopra dei 5mila abitanti, diventa famosa nel mondo tra la seconda metà dell’ottocento e l’inizio del novecento come importante luogo di villeggiatura dell’aristocrazia e dell’alta borghesia italiana e straniera. A testimonianza di quel periodo rimangono ancora oggi gli innumerevoli alberghi che costeggiano il lungolago.

Quest’ultimo rappresenta uno dei punti di forza della città, anche perchè permette la vista delle tre isole più famose del lago Maggiore : l’isola Bella, l’isola Madre e l’isola dei Pescatori. Prima di un salto alla loro scoperta è bene concludere la visita per Stresa, piena di negozi (soprattutto di borse), ristoranti e .. gelaterie. Tra gli stretti vicoli della ridente cittadina è possibile trovare di tutto, dalle classiche cartoline a sciarpe e capi d’abbigliamento. Punto dolente, in una città sviluppatasi tra il lago e le colline sovrastanti, i parcheggi : pochissimi quelli liberi.

Per chi ha tempo è possibile, prendendo la funivia, raggiungere il monte Mottarone, in inverno importante stazione sciistica e in estate incantevole punto panoramico da cui scorgere l’intero lago Maggiore.

Scesi dall’altura è ora di visitare le tre isole, prendendo uno dei tanti battelli che affollano il lungolago e  acquistando un comodo biglietto cumulativo. Il loro splendore è dovuto a una famiglia, i Borromeo. Costoro ne divennero proprietari nel corso del XIV secolo.

Sull’isola Bella si può ammirare il palazzo Borromeo, ricco di arredi, dipinti e decorazioni. Da sottolineare oltre a una serie di stanza decorate a grotta al piano terra dell’edificio, i suoi meravigliosi giardini, dove si possono trovare  innumerevoli piante (ognuna con la propria descrizione botanica) e pavoni bianchi in libertà.

Lasciato il palazzo è il turno dell ‘isola dei Pescatori, sede di un piccolo centro abitato con i suoi vicoli stretti e la parrocchia dedicata a San Vittore. Terza e ultima tappa l ‘isola Madre, la più grande delle tre, dove si trova un’altro palazzo della famiglia Borromeo arricchito da otto ettari di giardino all’inglese.

Secondo giorno : verbania - villa taranto - eremo di S.Caterina- villa pallavicino.

Il secondo itinerario parte da Verbania, città suddivisa nei piccoli abitati di Pallanza e Intra dal torrente San Barnardino. Sul lungolago è presente il mausoleo del generale Cadorna, importante figura militare della prima guerra mondiale e originario proprio del piccolo comune di Pallanza.  A pochi passi dal lungolago la Chiesa collegiata di San Leonardo, al cui interno risiede l’organo più antico della città.

Prima di lasciare Verbania e ritornare verso Stresa è d’obbligo una tappa ai giardini botanici di Villa Taranto. Per visitare il parco occorre almeno un’ora ma lo spettacolo è assicurato :  migliaia le piante e i fiori che arricchiscono l’area verde. Da ricordare il labirinto dei tulipani, un breve ma intenso percorso tra centinaia di tulipani dai più diversi colori.

Abbandonata Verbania, si tratta di scendere verso Stresa costeggiando il lago. Lungo il tragitto si possono visitare i piccoli comuni di Suna, Feriolo e Baveno. Tornati a Stresa è ora di imbarcarsi per l’eremo di Santa Caterina del Sasso, raggiungibile in 15 minuti con il traghetto e situato sul’altra sponda, quella lombarda, del lago Maggiore.

L’eremo è un antico monastero risalente al XIV secolo, oggi disabitato. E’ raggiungibile unicamente a piedi, direttamente dal lago o dall’alto dell’altura, in ogni caso percorrendo un bel pò di gradini. Il complesso, costruito sulla parete rocciosa, è composto da tre edifici: il convento meridionale, il conventino e la chiesa.

Nonostante la sua collocazione il complesso viene ampliato e arricchito diverse volte. Nel 1620 ci vivono una quindicina di frati, gli ultimo sono costretti ad andarsene nel 1770 da un editto di soppressione degli austriaci. Il monastero vive quindi un periodo di abbandono, fino al 1914, quando viene dichiarato monumento nazionale e restaurato.

Ritornati sulla sponda piemontese del lago ci attende l’ultima tappa di questo secondo itinerario: il parco di Villa Pallavicino. La villa, così come Villa Taranto, fa parte della rete dei grandi giardini italiani. Il giardino, oltre al consueto numero di piante e fiori, ospita un parco zoologico con oltre 50 specie animali tra zebre, canguri, daini, lama e pappagalli.

Per quanto riguarda la flora, la vegetazione è formata da castagni secolari, alberi dei tulipani, faggi rossi, aceri, querce, platani, magnolie e sequoie, mentre un superbo cedro del Libano compete per grandiosità con la facciata della villa costruita nel 1855 per volontà di Ruggero Bonghi.