Dark Shadows
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Dark Shadows

Nuovo Magnum Dark Shadows, con tutta la croccantezza del ciocco… come dite? Ah Dark Shadows è il nome del nuovo film del dinamico duo Depp-Burton (DB).

Scusate, riavvolgo il nastro e riparto.

Ombre Oscure

Benché qua in Italia non si sia mai sentito parlare di “Ombre Oscure”, pare che oltreoceano l’omonima soap opera abbia fatto breccia dei pacioccosi cuoricini dei fanciulli dell’epoca – fine anni ‘60. La serie, che vanta il primato di aver sdoganato streghe, lupi mannari, zombie e vampiri in uno spazio televisivo diurno, annovera tra i ranghi dei propri fan personalità come Quentin Tarantino e Madonna, oltre, ovviamente, ai già citati Burton e Depp.

Dark Shadows

Fine ‘700, Barnabas (Depp), avvenente rampollo dei Collins, aristocratica famiglia inglese emigrata nei neonati Stati Uniti, fa strage di cuori tra le giovani concittadine di Collinsport. La vita sorride all’audace Barnabas che, noncurante delle conseguenze, seduce ed abbandona la provocante Angelique, giovane domestica presso la propria magione. Per vendicarsi dell’amore non corrisposto, Angelique, che rivelerà essere una strega, usa la magia per uccidere i genitori del protagonista, arrivando a far suicidare Josette, la donna che le aveva portato via l’adorato amante.

Affranto per la perdita, Barnabas decide di farla finita, ma l’odio di Angelique non gli permetterà di placare le proprie pene: dopo essersi buttato dalla cima della scogliera di Collinsport, Barnabas rinviene, scoprendo di essere stato trasformato in un vampiro. Emarginato e demonizzato da Angelique, Barnabas viene catturato dei propri concittadini e seppellito vivo sotto terra.

Passano quasi 200 anni e al suo fortuito risveglio, Barnabas scopre un mondo completamente cambiato – sono pur sempre gli anni ‘70 – nel quale i propri squattrinati ed indolenti discendenti sono allo sbando, così come l’amata Collinswood – la magione di famiglia.

Fermo sostenitore dell’importanza della nucleo familiare – prima del denaro – Barnabas assumerà il ruolo del forte patriarca, scongiurando, una volta per tutte, la maledizione che affligge la propria famiglia.

Dark Crama

Ambientazioni e fotografia la fanno da padrone, rivelando una pellicola toccata da un gotico “Burtoniano” più leggero del solito. Ottima la scelta del comparto musicale che si fregia dell’apparizione – visiva e sonora – di quel vecchione squinternato di Alice Cooper nel ruolo di sé stesso.

Depp, pur impegnandosi per dare spessore al personaggio contrito e disorientato di Barnabas, indulge sulle flessuosità e le nevrosi tipiche del suo capitan Sparrow – caratteristica che accomuna molti degli ultimi personaggi dell’attore –, intrattenendo gli spettatori ma lasciando incompiuto il quadro caratteriale di un protagonista non piatto, ma che stenta ad appassionare veramente il pubblico.

Burton mescola dramma – o presunto tale – e comicità, raggiungendo lo scopo di divertire il pubblico, pur non riuscendo ad incantarlo, a causa di una narrazione discontinua e dall’andatura incerta. Forse un po’ meno carne al fuoco e un approccio più diretto avrebbero salvato le capre del dramma e i cavoli della commedia.