I Mercenari 2 - The Expendables 2
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I Mercenari 2 - The Expendables 2

Expendables 2

Alcune volte gli esperimenti riescono, altre volte falliscono. Contro ogni pronostico – ce n’erano?! – gli Expendables di Stallone hanno sbancato i botteghini di mezzo mondo, lasciando al nerboruto “registore” – metà regista, metà attore – “la libertà, è di certo il gusto, di girare il sequel giusto”.

Gli americani direbbero “More of the same”, ma Sly non si è accontentato di offrire solo questo, rimpolpando il cast e dando ancor più spazio a quello che ha decretato il successo della prima pellicola: “Old Guys & Catch Phrases”.

La truppa del primo film vedeva impegnato il melanconico Barney – Stallone – a capo di una banda di mercenari composta dal suo secondo Christmas – Statham – e dagli altri “sacrificabili” Lundgren, Crews, Couture e Li. La seconda, “stallonica”, fatica può contare su un cast ancora più largo e “presente”, in cui si vedono facce “nuove”, come Liam – il Fratellino di Thor – Hemsworth, e “vecchie”, primi tra tutti Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Chuck Norris e Jean-Claude Van Damme, nei panni del “cattivone” di turno.

Riposa in Pezzi!

I primi 15 minuti del film potrebbero essere usati come riassunto per l’intera pellicola: pallottole, pallottole, frasi “ganassa” – la sopracitata “riposa in pezzi” ne è un esempio – e ancora pallottole.

Anche in questa occasione i meta-riferimenti agli eroi impersonati dal trio di vecchie glorie Arnie-Sly-Willis si sprecano, ai quali si aggiungono sequenze in cui appare quel mattacchione di Chuck “Calcio-Volante-a-Girare” Norris che, oltre a massacrare centinaia di migliaia di cattivi, trova anche il tempo di prendere e prendersi in giro con gli altri amici di merende.

Come per il primo film, la trama è tutt’al più un pretesto per collegare tra loro sequenze action e tonnellate di piombo, e, anche se capita fin troppo di sovente di chiedersi “ma quello da dove arriva?” o “ma come c’è arrivato quello in quel posto?”, l’azione prende il sopravvento e ci si lascia trascinare in quel vortice di distruzione e sangue che Sly ha sapientemente confezionato per i propri fan.

Il peso dell’età si fa sentire su tutti – Arnie e Van Damme in primis –, ma controfigure, tagli di scena e sequenze comiche “ad-hoc” salvano le capre dell’action e le pecore (schiene) degli attempati attoroni.

E dato che non c’è due senza tre, rinfoderiamo la Colt SSA e aspettiamoci un nuovo capitolo, perché

They will be back.