La Kulluk, una nave specializzata nelle trivellazioni petrolifere e con a bordo 600 litri di carburante, si è incagliata al largo dell’Alaska, dopo aver rotto gli ormeggi a causa del forte maltempo. Tutti in salvo i 18 membri dell’equipaggio. A rivelarlo la stessa compagnia proprietaria dell’imbarcazione, la Shell.
L’incidente si è verificati martedì pomeriggio quando, a causa del mare in burrasca (vento con raffiche a 110 km/h e onde di 11 metri), si sono rotti i cavi che la tenevano collegata a due rimorchiatori. La nave è andata alla deriva e si è arenata davanti alla costa sud-orientale dell’isola disabitata di Sitkalidak, posta proprio di fronte al parco dell’isola Kodiak nel golfo dell’Alaska.
Al momento non ci sono notizie di danni gravi o di perdite di carburante in mare ma il rischio di un nuovo disastro ecologico preoccupa le autorità statunitensi.
Dopo l’incidente, le condizioni metereologiche sono migliorate ma non al punto di consentire l’invio di uomini sulla piattaforma. Martedì sono stati compiuti due tentativi , entrambi falliti. Il piano di intervento prevede infatti che degli esperti vengano calati sulla piattaforma, in modo tale che l’imbarcazione venga rimessa in condizioni di galleggiare e allontanata dalle coste dell’isola.
La Shell ha fatto sapere che la piattaforma è stata rinforzata con paratie in acciaio spesse 76 mm ed è tornata in attività la scorsa estate nel mare di Beaufort dopo lavori di ammodernamento per quasi 300 milioni di dollari. Martedì la piattaforma di 28mila tonnellate era in fase di traino diretta a Seattle per ulteriori lavori di manutenzione.