L’Imu serve per raddrizzare i conti pubblici ma anche per comprare diversi costosi sommergili. Nella legge di Stabilità infatti il Governo ha inserito lo stanziamento di ben 168 milioni di euro per dotare la nostra Marina Militare di due nuovi sommergibili U-212. Le due nuove unità si affiancheranno alle due già in esercizio, il Todaro e lo Sciré, di base a Taranto.
Per dotarsi della nuova flotta di sommergibili l’Italia spenderà due miliardi di euro, di cui uno già speso per le altre due unità già operanti, cioè una cifra pari alla metà di quanto pagato dagli italiani per l’Imu sulla prima casa.
Una cifra spropositata secondo molti visto che l’Italia non partecipa a una vera e propria guerra da diversi decenni (però fa bella figura avere una super flotta, esercito ecc.) e dati i tempi correnti, in cui la disoccupazione sale a livelli mai visti e le famiglie italiane vivono grandi difficoltà.
Le spese militari d’altronde, a differenza di quelle per ospedali e scuole, non conoscono crisi. Solo nel 2012 l’Italia destinerà al comparto della difesa oltre 23 miliardi di euro, tagliando si nel comparto del personale ma non in quello degli armamenti. Gli impegni per gli acquisti saranno mantenuti: spazio quindi a F-35 (470 milioni), elicotteri (altri 416 milioni), sommergibili e blindati.
I battelli tipo U-212 sono l’ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi, tra i migliori a livello mondiale. Molto compatti, silenziosi, dotati di sistema AIP per la rigenerazione dell’aria, a prova di sonar, gli U-212 sono stati venduti a Germania ed Italia, che ha abbandonato la sua tradizione di costruttrice autonoma di sommergibili dopo il fallimento del Progetto S-90, scartato in favore di un programma comune con la Germania.
La finanziaria 2008 e il successivo parere favorevole della commissione Difesa della Camera hanno autorizzato la costruzione di due ulteriori unità, esercitando l’opzione prevista nel contratto iniziale.